Animali e piante "aliene", a gennaio la lista nera Ue sulle specie che danneggiano l'ecosistema europeo

Animali e piante "aliene", a gennaio la lista nera Ue sulle specie che danneggiano l'ecosistema europeo
di Francesco Padoa
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Sabato 19 Dicembre 2015, 13:52 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 17:06
La lista nera delle specie "aliene" invasive, animali e piante stranieri che danneggiano gli ecosistemi europei, sarà adottata dall'Ue entro gennaio 2016. Dallo scoiattolo grigio al gambero della Louisiana, l'elenco per ora si ferma a quota 37 specie, di cui almeno 23 presenti in Italia, che avrà un obbligo di attivarsi per il controllo, evitarne la diffusione e attrezzarsi con sistemi di allerta e prevenzione. L'obiettivo dell'Ue è quello di prevenire l'arrivo di potenziali pericoli e limitare gli effetti di quelli già presenti, debellando poi la minaccia quando è ancora possibile. «L'adozione della lista nera da parte della Commissione europea è attesa entro gennaio 2016 - riferiscono fonti comunitarie - e da quel momento scatteranno i divieti automatici di commercio, possesso e trasporto». Nel caso dell'Italia «una delle specie molto diffuse per le quali sarà necessario mettere a punto piani di gestione e obblighi di controllo è la nutria» racconta Piero Genovesi dell'Ispra, a capo del gruppo di specialisti di specie aliene invasive dell'Iucn (www.issg.org) composto da oltre 200 esperti da 40 Paesi.
Le specie aliene come vengono chiamati gli animali alloctoni che minacciano il nostro ecosistema è lunga: si va dal pesce siluro allo scoiattolo grigio americano, dalla tartaruga azzannatrice a quella dalle guance rosse, dai gamberi killer della Louisiana ai pappagalli, dalle cozze zebrate ai visoni, dalle nutrie ai procioni. Nell’ambiente europeo sono state rilevate oltre 11 mila specie esotiche (vegetali e animali).
Janez Potočnik, commissario Ue per l’Ambiente, ha dichiarato: «Il costo dei danni causati da specie invasive al nostro patrimonio naturale è valutato a 12 miliardi di euro ogni anno».


LO SCOIATTOLO GRIGIO
Uno dei casi che più vede protagonista l'Italia è quello dello scoiattolo grigio americano. Presente soprattutto in Piemonte, ma anche in Lombardia, Liguria e di recente anche vicino Perugia e nel padovano, di lui finora se ne sono interessati soprattutto progetti delle Università finanziati con fondi europei, mentre «ora scatterà l'obbligo di eradicazione per lo Stato» spiega Genovesi. Gli scoiattoli grigi sono, fra le altre cose, portatori sani di un virus che uccide la specie europea. In Italia, a creare il danno è stata negli anni 70 una signora genovese che, al ritorno da un viaggio in America, decise di portare nel giardino di casa sei esemplari di scoiattolo grigio. Non immaginava ciò cui avrebbe dato inizio. Lo stesso errore, il secolo prima, lo fece un lord inglese, che, poveretto, nulla sapeva di biodiversità: a bordo di un veliero salpato da Boston, approdò a Londra e fu un disastro. Nella brumosa Albione pare resista una sola colonia di scoiattoli rossi relegata sulla montagne scozzesi guardata a vista dagli agenti del Corpo Forestale di Sua Maestà. Solo che gli scoiattoli non possono attraversare la Manica. Dall’Italia, invece, possono invadere tutta Europa. Ora è scattata la corsa contro il tempo. Ma è una corsa che, difficilmente, si potrà vincere.  
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