Secondo i media tunisini, che citano il Ministero, il nipote di Amri avrebbe precisato che lo zio lo avrebbe reclutato e convinto a adottare l'ideologia takfirista (un pensiero estremista islamico, strettamente legato all'idea di jihad) domandandogli di prestare fedeltà all'Isis, cosa che poi avrebbe fatto inviando un testo scritto su Telegram.
Il nipote di Anis Amri ha indicato anche che lo stesso gli avrebbe inviato un'importante somma di denaro attraverso le poste e fornito un'identità falsa, al fine di fargli di avere i mezzi finanziari sufficienti per raggiungerlo in Germania e arruolarsi in una 'cellula tedescà dell'Isis, quella di Abou Al Wala, della quale, a suo dire, sarebbe stato l'emiro. Per gli arrestati il pubblico ministero ha disposto la custodia cautelare in carcere con l'accusa di presunta appartenenza ad una organizzazione terroristica.
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