Allarme deforestazione in Amazzonia: in un anno è aumentata del 467%

Allarme deforestazione in Amazzonia: in un anno è aumentata del 467%
di Emanuela Fontana
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Mercoledì 19 Novembre 2014, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 11:49
Duecentoquarantaquattro chilometri quadrati di foresta distrutta, sparita. Rondonia, Mato Grosso, Parà e Amazonas sono gli Stati con i territori più danneggiati. Dall’ottobre del 2013 all’ottobre del 2014 la deforestazione in Amazzonia è aumentata del 467% rispetto all’anno precedente. E’ allarme tra gli ambientalisti dopo che i dati ufficiali sono stati resi noti dal Sistema di allerta deforestazione di Imazon, l’ente che si occupa del controllo capillare di circa il 70% del polmone verde sudamericano. Queste cifre confermano e anzi peggiorano il rapporto da poco fornito dall’ Istituto nazionale di investigazione spaziale (Inpe) che indica un aumento di quasi il 200% (195%) della deforestazione rispetto al 2013.

Nel mese di ottobre del 2013 al controllo del Sistema di allerta dell’Amazzonia risultavano scomparsi rispetto all’anno precedente 43 metri quadrati di foresta.



La verifica si era estesa al 62% dell’area amazzonica. Ora quel numero è quasi quintuplicato. Negli ultimi anni sarebbe aumentato l’intervento e lo scempio dell’uomo anche nell’area colombiana dell’Amazzonia. Qui il nucleo di deforestazione più grande è ora stato identificato tra i Comuni di La Macarena e San Vicente del Caguán.



Dal 2004 al 2013, grazie ai controlli più organizzati, il fenomeno della deforestazione aveva subito un calo in Amazzonia. Dal 2013, invece, una brusca ripresa. Tra le possibili cause, gli incentivi all’esportazione del legname in Brasile, che possono aver portato a un aumento dell’attività illegale nella foresta, ma anche la crescita della percentuale di territorio destinato all’agricoltura e all’allevamento.