In virtù di una legge del 1981, il Wildlife and Countryside Act, è vietato importunare in qualsiasi modo gli uccelli impegnati nella nidificazione. Vodafone, pertanto, non ha altri mezzi che aspettare la fine della stagione e l’abbandono dei tralicci da parte dei falchi e dei loro cuccioli. Simon Gordon, un portavoce della compagnia telefonica, fa sapere: «Ci scusiamo con tutti quei clienti che registrano una diminuzione del servizio ma abbiamo il dovere di rispettare l’ambiente e la legge» (parole di raro senso civico al giorno d’oggi, verrebbe da aggiungere).
Oltretutto, la Vodafone è impegnata in un progetto di riammodernamento e potenziamento della propria rete, per passare al servizio di connessione da 4 Giga, operazione il cui costo previsto è di 200 milioni di sterline. Tuttavia, i tempi necessari per completare gli interventi, inevitabilmente, si allungheranno. Continua Gordon: «Se un falco pellegrino ha puntato un nostro ripetitore, non possiamo avvicinarci; abbiamo il dovere di chiamare un esperto che valuti il sito e individui il punto preciso della nidificazione».
Per il portavoce della Vodafone è la prima volta che l’azienda si trova a fronteggiare una situazione del genere, quantomeno di portata così vasta. A Londra, a quanto pare, non si erano mai visti tanti esemplari di questo rapace, diffuso in tutto il mondo e famoso per essere il più veloce animale vivente: può infatti raggiungere, in picchiata, i 320 chilometri orari. A Southampton due anni fa si era verificato un caso simile: alcuni clienti della Vodafone avevano contattato la compagnia per lamentare una scarsa ricezione. Fatte le dovute valutazioni, sul ripetitore responsabile della cattiva connettività era stato trovato il nido di un falco.
Il rapace, negli ultimi anni, sta tornando a ripopolare il Regno Unito. Dopo un periodo in cui ha rischiato di estinguersi (durante gli anni Sessanta), a causa del massiccio uso di pesticidi, una serie di provvedimenti legislativi, che hanno messo un freno all’uso sconsiderato di prodotti chimici, ha reso possibile la loro preservazione. La Royal Society per la protezione degli uccelli stima in 1402 le coppie d’allevamento presenti in tutto il Regno Unito, mentre a Londra si pensa che vi siano una trentina di nidiate.