La commissione, che ha riunito tutti i partiti presenti a Westminster, giudica “vergognoso” il fatto che gli utenti ebrei su Twitter non vengano abbastanza difesi di fronte a simili attacchi e che i proventi del “social del cinguettio” non siano destinati a contrastare livelli così alti di odio razzista. Nella relazione finale si precisa che, purtroppo, i membri del Parlamento di Londra non sono i soli a subire abusi verbali di carattere antisemita. “In un contesto di ricavi globali” si legge, infatti, nelle conclusioni della Commissione “per 2,2 miliardi di dollari, è deplorevole che Twitter continui ad agire come un host inerte di fronte a vaste sezioni di odio e abusi antisemiti”.
Viene inoltre messo in luce come l’azienda abbia le risorse necessarie e la capacità tecnica per fare di più contro questa spiacevole realtà, e debba continuare a impegnarsi in tal senso con maggior energia. Intanto, un portavoce del social precisa che Twitter “prosegue nel lavoro di contrasto al problema”. “Comportamenti mossi dall’odio non trovano posto su Twitter, continueremo a fronteggiare questa problematica a testa alta a fianco dei nostri partner nell’economia e nella società civile” viene aggiunto da parte dell’azienda. Si ribadisce, infine, che gli utenti del social devono potersi “sentire liberi di esprimersi e che c’è una netta differenza tra la libertà di espressione e le condotte che incitano all’odio e alla violenza”.