Al-qaeda, britannico progettava attacco suicida a Heathrow: condannato a 40 anni di carcere

Al-qaeda, britannico progettava attacco suicida a Heathrow: condannato a 40 anni di carcere
di Federica Macagnone
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Domenica 29 Maggio 2016, 17:51 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 10:02
Quaranta anni di carcere per aver pianificato un attentato suicida all'aeroporto londinese di Heathrow: Minh Pham, 33 anni, cittadino britannico, è stato imprigionato negli Stati Uniti per aver progettato l'attacco terroristico in qualità di affiliato dell'organizzazione di al-Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP). 

Il graphic designer di origine vietnamita, convertitosi all'Islam, ha trascorso gran parte della sua vita in Gran Bretagna. Pham era andato in Yemen nel dicembre 2010 per essere addestrato militarmente da al-Qaeda: secondo la corte ha usato il suo inglese fluente e le sue competenze di grafico per lavorare per Inspire, la rivista del gruppo letta dagli estremisti in Occidente, tra cui i due fratelli ceceni che hanno progettato gli attacchi alla maratona di Boston nel 2013. In particolare, secondo i pubblici ministeri, l'uomo era stato addestrato nella costruzione di una bomba da Anwar al-Awlaki, leader di AQAP ucciso nel 2011 in un attacco da un drone statunitense.

Nel 2011 Pham era tornato in Gran Bretagna, dove nel frattempo aveva lasciato la moglie all'ottavo mese di gravidanza. Secondo l'accusa gli era stato ordinato di farsi esplodere nell'aeroporto londinese per colpire l'Occidente e il suo popolo. 
Pham venne fermato dalle autorità britanniche che lo atrestarono al suo ritorno a casa dallo Yemen. Aveva dei caricatori per Kalashnikov nel bagaglio e il denaro sufficiente per affittare una casa dove avrebbe costruito una bomba. Tuttavia, dopo l'arresto, l'uomo venne rilasciato su cauzione. Fu nuovamente arrestato nel giugno 2012, prima di essere privato della cittadinanza britannica ed estradato in America lo scorso anno: era finito nel mirino delle autorità statunitensi dopo la scoperta dei legami con due membri americani di al-Qaeda nello Yemen, probabilmente Samir Khan e Anwar al-Awlaki. Una volta estradato, a gennaio Pham è stato dichiarato colpevole di aver fornito sostegno materiale ad AQAP, di aver cospirato e di aver ricevuto un addestramento militare per fini terroristici.

«Ho fatto un errore molto grave, me ne pento» ha detto in aula piangendo. Ma le sue lacrime non hanno intenerito il giudice, che lo ha condannato a 40 anni di carcere per aver commesso alcuni dei crimini più gravi. «Il signor Pham era un membro fidato ed esperto del gruppo terroristico – ha detto il giudice - Per un certo tempo si è dedicato attivamente ad AQAP e ha accettato di effettuare un attentato suicida orribile e violento». Il governo degli Stati Uniti aveva chiesto la pena massima di 50 anni, mentre la difesa puntava ai 30 anni. Alla fine la parola è stata del giudice che non ha inflitto il massimo della pena in quanto «Pham aveva rinunciato al terrorismo, ha condannato gli attacchi di Al-Qaeda del'11 settembre e ha espresso rammarico per la distorsione dell'islam».

«Non è certamente l'immagine di Al-Qaeda - ha detto il suo avvocato Bobbi Sternheim - Il tribunale lo deve condannare per quello che ha fatto, non per ciò che pensava che stesse per fare».
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