Afghanistan, attacco colonna con italiani
Morti due alpini, altri due feriti gravi

La fidanzata di Luigi Pascazio in lacrime (foto Luca Turi - Ansa)
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Lunedì 17 Maggio 2010, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 23:57

KABUL (17 maggio) - Due soldati italiani sono stati uccisi e altri due sono rimasti feriti in seguito ad un attacco subito nel nordest dell'Afghanistan. Un Lince italiano che faceva parte di una colonna formata da 130 mezzi militari è saltato in aria quando è passato su uno "Ied", un ordigno rudimentale ad altissimo potenziale usato spesso per attacchi contro le forze internazionali in Afghanistan. I quattro soldati italiani coinvolti nell'attacco sono tutti alpini del 32° reggimento genio alpino di Torino, della brigata Taurinense. Intanto la situazione nel Paese è sempre critica: oltre agli italiani, oggi sono morti anche altri due militari Nato per l'esplosione di ordigni.

L'attacco è avvenuto alle 9.15 locali, le 5.45 del mattino in Italia. Una colonna di 130 mezzi militari italiani, americani, spagnoli ed afgani, per un numero complessivo di circa 400 militari, era partita da Herat per portare rinforzi alla base di Bala Murghab. Il Lince con a bordo gli italiani si trovava nella testa della colonna, in quarta posizione, quando, a circa 25 km a sud di Bala Murghab, è avvenuta l'esplosione causata da uno Ied nascosto sotto la sabbia. E' da chiarire se sia stato azionato da un telecomando a distanza oppure se il contatto con il Lince abbia provocato l'esplosione molto violenta che ha perforato la resistenza del blindato.

Le due vittime dell'attentato sono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, e il caporal maggiore Luigi Pascazio, 25 anni. Ramadù era nato a Velletri, ma aveva vissuto fino a luglio scorso a Cisterna di Latina prima di trasferirsi a Torino. Era sposato dal 2009 con Annamaria Pittelli. I suoi genitori, Cesare Ramadù e Laura Massimiliani, vivono a Cisterna di Latina con i due fratelli gemelli di Massimiliano, Franco e Carlo. Il padre, appresa la notizia, ha avuto un malore che ha richiesto l'intervento di un'ambulanza.

Pascazio, originario di Bitetto (Bari), era figlio di un poliziotto: il padre ha appreso la notizia in questura a Bari, dove era in servizio. Pascazio viveva con il papà, Angelo, la mamma Maria Lettieri e la sorella 15enne Valentina in via Montegrappa 6, una zona semicentrale di Bitetto. Le salme, secondo quanto ha riferito il ministro La Russa, rientreranno in Italia mercoledì.

I due feriti. I due soldati rimasti feriti alle gambe e trasferiti in un ospedale da campo di Herat sono Cristina Buonacucina, 27 anni, di Foligno, e il caporal maggiore Gianfranco Scirè, 28 anni, di Casteldaccia (Palermo). Buonacucina, in servizio dal gennaio 2009 è la radiofonista del blindato Lince ed è alla prima missione in Afghanistan: ha riportato due fratture alle caviglie ed una compressione della vertebra lombare.

Scirè ha riportato la frattura della tibia e della caviglia. Il padre è ragioniere in una ditta mentre la madre è dipendente delle poste.

Martedì mattina alla base di Herat camera ardente per i due militari morti, le cui salme verranno rimpatriate nella mattinata di mercoledì. Sempre martedì il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, farà un'informativa alla Camera sull'accaduto.

Intanto, arriva la solidarietà del Pentagono. «La loro opera - dice il portavoce - non è stata vana. Continueremo a impegnarci per vincere.

Il loro sacrificio non sarà dimenticato». Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, elogia i soldati italiani che «stanno facendo un eccellente lavoro in Afghanistan e la Nato apprezza molto il contributo italiano alla missione, nonché il solido impegno politico che ha sempre dimostrato».

La procura di Roma ha aperto un fascicolo processuale sull'attentato. "Strage con finalità di terrorismo" è il reato iscritto nel fascicolo, affidato al pubblico ministero Giancarlo Amato.

«Mi hanno strappato due figli»: così il generale Francesco Paolo Buonfigliuolo, che in questo momento è al comando della Caserma Monte Grappa dove ha sede la brigata Taurinense commenta la morte dei due militari nell'attentato in cui sono rimasti feriti altri due soldati. «Le loro famiglie sappiano che saremo sempre vicini a loro, sia con le risorse materiali sia dal punto di vista morale»,

La Russa: grande e sincero dolore. ««C'è un grande sincero dolore - ha detto il ministro della Difesa, La Russa - per la perdita di queste due giovani vite. Per la prima volta è rimasta ferita abbastanza seriamente una donna del contingente italiano in Afghanistan».

L'attentato e la morte dei due soldati hanno innescato la polemica, questa volta iniziata all'interno del governo e proseguita con il confronto tra maggioranza e opposizione.

Calderoli: questi sacrifici servono a qualcosa? «Nessuna decisione sarà presa unilateralmente ma insieme a livello internazionale». Lo dice Roberto Calderoli, ospite di "La Telefonata" su Canale 5, a proposito della eventuale decisione del governo italiano di lasciare l'Afghanistan. L'esponente leghista non nasconde le perplessità del Carroccio sulla missione a Kabul e sottolinea: «Al di là delle vite umane che fanno spaccare il cuore, bisogna verificare se questi sacrifici servono o meno a qualcosa».

Bossi: non possiamo scappare. «Io non penso che possiamo scappare. Questa decisione sarebbe sentita dal mondo occidentale come una fuga difficilmente spiegabile e probabilmente avrebbe delle conseguenze gravi sul governo». Lo ha detto il ministro della Riforma Umberto Bossi. «Le guerre non sono mai una bella cosa perchè poi ci sono i morti. Però questo è un governo che guarda alle cose come sono, che ha degli alleati e che mantiene la parola data. Sono molto preoccupato e molto triste perchè tornano i morti e bisogna ricordare chi muore per una causa giusta e importante».

Berlusconi: nostra missione fondamentale. Nell'esprimere il cordoglio per le vittime italiane in Afghanistan, il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha sottolineato al tempo stesso «la fondamentale importanza della missione in Afghanistan per la stabilità e la pacificazione di un'area strategica».

Gasparri: missione non cambia. «Solidarietà alle Forze Armate e commosso cordoglio per le nuove vittime italiane nella lotta al terrorismo fondamentalista». Lo afferma il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. «Siamo perfettamente consapevoli dei gravi rischi che comportano le missioni internazionali a cui l'Italia sta partecipando ed in particolare quella in Afghanistan. Ma l'impegno per la democrazia e la libertà e la lotta contro il terrorismo assassino devono proseguire».

Il messaggio del presidente Napolitano. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, appresa «con profonda emozione la notizia del grave attacco terroristico» rendendosi interprete del «profondo cordoglio del Paese di fronte al tragico evento», in cui esprime i sentimenti della sua «affettuosa vicinanza» e della «più sincera partecipazione al loro grande dolore». Sempre «nella triste circostanza», Il Capo dello Stato ha altresì chiesto al capo di stato maggiore della Difesa generale Vincenzo Camporini, di rendersi interprete, presso le Forze Armate e l'Esercito in particolare, dei suoi «sentimenti di cordoglio, di commossa solidarietà e di intensa partecipazione al dolore provocato da questo luttuoso evento». Infine, il Presidente Napolitano ha anche chiesto di far pervenire il suo «incoraggiamento e affettuoso augurio» al primo caporal maggiore Gianfranco Scirè e al caporale Cristina Buonacucina, feriti nell'attacco.

Il cordoglio di Fini e Schifani. «Lo scacchiere internazionale continua a provocare lutti e tragedie. Rivolgo alle forze armate e alle famiglie dei due militari morti in Afghanistan il senso della più cordiale e sincera partecipazione». Così il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Cordoglio è stato espresso anche dal presidente Senato Renato Schifani.

Belisario: da irresponsabili rimanere. «È da tempo che tutto l'Afghanistan è diventato una zona di guerra. E ora di pensare a una exit strategy perchè è da irresponsabili restare ancora». Lo afferma il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario, che chiede che il governo riferisca in Senato. Stessa richiesta da parte di Anna Finocchiaro del Pd.

Bindi: serve confronto su nostra presenza in Afghanistan. «Esprimo il più sincero cordoglio e la mia commossa vicinanza alle famiglie dei caduti e alle Forze Armate per il gravissimo attacco subito dai nostri militari questa mattina in Afghanistan»: lo afferma Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea nazionale del Pd. «Così come esprimo il mio affettuoso incoraggiamento di pronta guarigione ai due soldati gravemente feriti. Questo è il momento del silenzio, della condivisione del dolore e della solidarietà con le famiglie delle vittime e con tutti i nostri soldati. Ma presto - conclude - deve venire anche il momento della responsabilità e della riflessione politica con un serio confronto in Parlamento sulle ragioni e le modalità della nostra presenza in Afghanistan».

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