Aereo scomparso, il cerchio si stringe: captato altro segnale nell'Oceano Indiano

Aereo scomparso, il cerchio si stringe: captato altro segnale nell'Oceano Indiano
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Domenica 6 Aprile 2014, 18:27 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 19:18
Nessun rottame dell'aereo MH370 stato ancora ritrovato. Ma il cerchio sembra stringersi: la corsa contro il tempo per ritrovare le scatole nere del Boeing 777 scomparso nell'Oceano Indiano ha prodotto finora tre rilevamenti di segnali acustici compatibili con i registratori di bordo che potrebbero contenere le informazioni necessarie a chiarire perchè il volo Kuala Lumpur-Pechino della Malaysia Airlines abbia misteriosamente cambiato rotta l'8 marzo, per precipitare sette ore dopo in alto mare con 239 persone a bordo.



Dopo i due captati venerdì e ieri dalla nave cinese Haixun 01 - a due chilometri l'uno dall'altro - oggi un'unità australiana ha colto un altro segnale, anche se in una zona distante circa 550 chilometri. Alle operazioni hanno partecipato oggi 12 aerei e 13 navi, che verranno ora progressivamente spostate nelle aree dove sono stati individuate le frequenze potenzialmente riconducibili al MH370. Quelle raccolte dai cinesi appaiono particolarmente 'promettenti', dato che la frequenza di 37,5 kHz è la stessa delle scatole nere.



«È una pista importante e incoraggiante», ha detto Angus Houston, ex comandante dell'aeronautica australiana e ora responsabile della maxi-ricerca del Boeing, che si presume sia precipitato in questa sperduta zona a ovest dell'Australia. Bisogna però fare in fretta: le batterie dei registratori di volo hanno una durata di circa un mese e potrebbero quindi morire da un momento all'altro, anche se alcuni esperti non escludono altre due settimane di funzionamento. Un'enorme complicazione è data poi dal fatto che nel punto dei rilevamenti cinesi il fondale è profondo 4.500 metri. E qualsiasi operazione di recupero sarebbe «incredibilmente impegnativa», ha notato Houston. I rilevamenti dei cinesi hanno stupito alcuni esperti, visto che le immagini dell'agenzia Xinhua (Nuova Cina) mostrano un apparecchio dall'apparenza artigianale - una specie di grande latta calata in mare appesa a un bastone - in confronto alla strumentazione hi-tech montata sulle navi australiane. Anche se il segnale delle scatole nere dovesse spegnersi, le emissioni captate finora consentirebbero comunque di indirizzare in un punto più preciso le navi dotate di sonar capaci di setacciare il fondale marino. Potrebbero tuttavia a quel punto essere necessari tempi lunghissimi; nel 2009, le scatole nere del volo Air France precipitato nell'Oceano Atlantico furono recuperate solo 23 mesi dopo il primo ritrovamento di resti dell'aereo.



Definita più volte un mistero senza precedenti, la scomparsa del volo MH370 è avvenuta con una successione di eventi che fanno pensare a una deliberata azione di dirottamento, senza però che le indagini sui passeggeri abbiano evidenziato alcun sospettato di terrorismo. Lo spegnimento non simultaneo dei sistemi di comunicazione, nonché la virata verso ovest e poi verso sud eseguita in punti poco coperti dai radar, lasciano supporre un'elevata competenza da parte di chi controllava l'aereo in quel momento. E anche per questo, gli investigatori continuano a indagare in particolare sui due piloti.
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