Aereo sparito, il satellite trova 300 oggetti nell'Oceano indiano

L'equipaggio di un velivolo australiano a caccia dell'aereo scomparso
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Giovedì 27 Marzo 2014, 13:46 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 16:26
Un satellite thailandese ha rilevato 300 oggetti galleggianti nell'Oceano Indiano, 200 km a sud-ovest della zona in cui si concentrano le ricerche dell'aereo Malaysia Airlines MH370 scomparso lo scorso otto marzo e presumibilmente precipitato in mare in quell'area, a circa 2.500 chilometri dalle coste australiane. Secondo quanto riferisce il quotidiano The Nation, gli oggetti misurano da due a 15 metri.



Le immagini, registrate da un satellite usato per l'osservazione di risorse naturali, sono già state trasmesse alla Malaysia, che coordina le ricerche. Ieri, Kuala Lumpur aveva annunciato il rilevamento di 122 oggetti galleggianti in un'area di 400 chilometri quadrati dove sono tuttora attive le perlustrazioni di una squadra multinazionale di aerei e navi, spiegando che si trattava della «pista più credibile».



Le assicurazioni pagano i primi risarcimenti. Le compagnie assicurative cinesi hanno cominciato a pagare i risarcimenti ai familiari delle vittime, dopo che il primo ministro malese ha annunciato che l'aereo è precipitato in mare, anche se non sono stati trovati ancora i resti del velivolo. China Life, la più grande compagnia assicurativa cinese, ha già versato 4,17 milioni di yuan (circa 500mila euro) alle famiglie di sette passeggeri dispersi. La società aveva 32 assicurati tra le vittime e dovrà pagare ancora circa nove milioni di yuan, poco più di un milione di euro.



I cinesi boicottano i viaggi in Malesia. Numerose agenzie turistiche a Shanghai registrano un crollo delle prenotazioni turistiche (e numerose cancellazioni) per la Malesia a seguito della misteriosa sparizione del volo Malaysia Airlines MH370.
Secondo lo Shanghai Daily, circa il 20% dei cinesi che avevano prenotato un viaggio in Malesia ha deciso di cancellarlo. La CYTS, una grande agenzia di viaggi, ha deciso di non utilizzare più la Malaysia Airlines come vettore per i suoi clienti e ha offerto rimborsi a tutti coloro che hanno già prenotato il viaggio e decideranno di cancellarlo o di volare con altre compagnie aeree. Diversi utenti cinesi utilizzano anche la rete per boicottare la compagnia malese invitando il pubblico a non usarla o a non fare viaggi in Malesia. «Il comportamento irresponsabile del governo della Malesia ci ha fatto innervosire» ha scritto un cinese su un blog. Chen Kun, un popolare attore del cinema cinese, ha auspicato in un post pubblicato su weibo, il twitter cinese, che il popolo cinese boicotti in ogni modo la Malesia.
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