Aereo scomparso in Malesia, l'ombra
di un attentato in stile 11 settembre
I tabloid: il pilota era un antigovernativo
che ha dirottato per protesta politica

Il pilota dell'aereo dirottato (Foto Sunday Mirror)
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Domenica 16 Marzo 2014, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 11:33

Il pilota del volo della Malaysia Airlines, di cui si sono perse le tracce da otto giorni, avrebbe dirottato l'aereo per una bizzarra protesta politica. È l'ipotesi che sostengono alcuni tabloid britannici, fra cui il Mail on Sunday, secondo cui il capitano Zaharie Ahmad Shah era un «ossessionato» sostenitore del leader dell'opposizione malese, Anwar Ibrahim.

Venerdì 7 marzo, il pilota ha assistito al processo in cui il leader è stato condannato a 5 anni di carcere poco prima di decollare dall'aeroporto di Kuala Lumpur ai comandi dell'aereo che poi è scomparso.

Fonti di polizia malesi hanno confermato che Shah era un attivista politico e ritengono che la condanna di Ibrahim lo abbia profondamente colpito. Un altro tabloid, il Sunday Express, riporta una ipotesi ancora più bizzarra: quella secondo cui sarebbe avvenuto un «cyberdirottamento». Secondo un esperto dell'intelligence britannica, alcuni hacker avrebbero potuto modificare velocità, altitudine e rotta dell'aereo inviando segnali radio, anche attraverso un cellulare.

Alcune immagini, pubblicate dal Sunday Mirror, mostrano il pilota Zaharie Ahmad Shah indossare una t-shirt con lo slogan antigovernativo "Democracy is Dead".

L'ultimo messaggio da parte dei piloti del volo della Malaysia Airlines alla torre di controllo - un rilassato «Buonanotte, qui tutto bene» - fu spedito qualche minuto dopo lo spegnimento manuale dei sistemi di comunicazione. Il particolare è stato rivelato oggi dalle autorità malaysiane durante una conferenza stampa. Il Boeing 777-200 della Malaysia Airlines, è stato appurato ieri, ha continuato a volare per almeno altre sette ore dalla disattivazione del transponder e del sistema di comunicazione Acars.

Anche il codice transponder, che appare sullo schermo del radar a terra e permette di associare il singolo velivolo alle tracce che compaiono sullo schermo, era disabilitato. Queste le ultime conclusioni degli inquirenti.

Ricerche sospese L'India ha sospeso le operazioni di ricerca dell'aereo della Malaysian Airline scomparso, su richiesta del governo malaysiano. Lo riferisce Zee Tv. Citando un portavoce della Marina indiana, la tv ha spiegato che «si tratta di sospensione e non di abbandono delle ricerche perchè Kuala Lumpur vuole mettere a punto una nuova strategia». Da alcuni giorni navi e aerei indiani stavano cercando tracce dell'aereo scomparso nella zona delle isole Andamane e nella Baia del Bengala.

In una conferenza stampa ieri a Kuala Lumpur, il premier malaysiano Najib Razak ha sostenuto che l'ipotesi su cui gli investigatori stavano lavorando era una deviazione «deliberata» della rotta del velivolo da parte dei piloti o di qualcun altro a bordo. Sulla base dell'ultimo segnale emesso, le autorità malaysiane hanno ipotizzato l'esistenza di due corridoi di volo per il Boeing 777: uno meridionale sull'oceano Indiano ed uno settentrionale sull'India ed il Pakistan.

Ieri le autorità indiane hanno escluso che un qualsiasi velivolo possa attraversare il territorio dell'India senza essere localizzato dai radar nazionali. Fra le mille ipotesi che si fanno su quanto sia accaduto sull'aereo, ieri l'ex vice segretario di Stato americano Strobe Talbott ha ipotizzato in un tweet che possa trattarsi di un dirottamento mirato ad un attentato contro l'India. «La direzione, il carico di combustibile e la traiettoria - ha sostenuto Talbott - portano alcuni a sospettare che dirottatori abbiano pianificato un attacco del tipo 11 settembre (contro le Torri gemelle di New York) in una città indiana».

Le ricerche «sono entrate in una nuova fase», ha detto il ministro dei Trasporti malese in una conferenza stampa a Kuala Lumpur, implicitamente ammettendo il fallimento delle operazioni portate avanti sinora. Al momento il velivolo viene cercato «in 11 paesi e nelle profondità dell'oceano», ha precisato il ministro.

Oltre a pilota, co-pilota e passeggeri, le indagini sulla scomparsa della Malaysia Airlines si stanno concentrando sul personale di terra, tecnici e ingegneri in contatto con il velivolo. Lo ha detto il ministro dei Trasporti malese in una conferenza stampa a Kuala Lumpur precisando che pilota e co-pilota «non avevano chiesto di viaggiare insieme su questo volo».

25 Paesi coinvolti nelle ricerche Sono 25 i paesi coinvolti nelle ricerche dell'aereo sparito. Lo ha detto in una conferenza stampa a Kuala Lumpur il ministro dei Trasporti che poco prima aveva parlato di 15 paesi. Ad alcuni di questi, ha precisato, sono state chieste informazioni sui passeggeri e i dati raccolti attraverso radar e satelliti «per restringere il campo della ricerca».

Intanto il ministero dei Trasporti francese ha annunciato in una nota che la Francia invierà tre agenti speciali per partecipare alle ricerche del Boeing 777 della Malaysia Airlines. Gli agenti affiancheranno da lunedì i colleghi americani già operativi a Kuala Lumpur.

Le proteste cinesi A otto giorni dalla scomparsa dell'aereo della Malaysia Airlines con 239 persone a bordo, soprattutto cinesi, l'opinione pubblica in Cina torna a criticare le autorità malesi per «il tempo sprecato». Dall'agenzia ufficiale Nuova Cina ai social network, tutti sottolineano che «le informazioni sono arrivate troppo tardi e le ricerche svolte finora sono state totalmente inutili». Intanto le indagini della polizia si stanno concentrando su pilota e co-pilota. La polizia malese, in particolare, sta analizzando il simulatore di volo trovato a casa del comandante.

L'appello del Papa Anche Papa Francesco ha voluto ricordare la sciagura dell'aereo scomparso dopo l'Angelus: «Vi invito - ha detto il Papa ai fedeli - a ricordare nella preghiera i passeggeri e l'equipaggio dell'aereo della Malaysia e i loro familiari, siamo vicini a loro in questo difficile momento».

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