I PRIMI MINUTI
La discesa è durata otto minuti. Per i primi tre o quattro, i passeggeri - secondo un ex pilota Airbus - non si sono resi conto di niente. La perdita di quota a circa un chilometro al minuto può aver provocato qualche fastidio alle orecchie, uno scossone, ma niente di più. Anche il comandante non ha capito subito.
Quando ha cercato di rientrare in cabina, ha ripetuto due o tre volte la procedura normale, chiamando il suo copilota attraverso il videofono. Soltanto i passeggeri delle prime file, (nell'Airbus 320 l'ingresso della cabina è abbastanza visibile) devono essersi chiesti che cosa stesse succedendo, perché il comandante rimanesse lì impalato, davanti all'interfono piazzato sopra i sedili riservati agli assistenti di volo, che invece si sono subito allertati, sapendo che quello che stava succedendo, cabina chiusa, nessuna risposta, non rientrava in nessuna procedura normale.
IL CODICE ALFA
A quel punto mancano meno di tre minuti all'impatto finale. Fuori dalla porta il comandante può sentire le chiamate di Marseille-Contrôle, che sono diffuse da un altoparlante che si trova sul soffitto del cockpit. Sente la richiesta di avviare il codice alfa 7700 che identifica l'aereo in emergenza su tutti gli schermi radar. E vede che l'aereo è bassissimo, che continua a scendere. Lo vedono tutti in quel momento. Il comandante grida disperatamente dentro l'interfono, digita il codice segreto per penetrare in cabina ma è inutile, la porta è chiusa dall'interno.
Poi tenta l'impossibile: nel kit antincendio prende l'ascia per sfondare la porta. I passeggeri lo vedono, ma il gesto è disperato: la porta è blindata, fatta per resistere alle armi da fuoco come impongono le norme internazionali dopo gli attentati dell'11 settembre. Sono gli ultimi istanti. Dal cockpit si sente il «pull up-pull up». Il segnale è molto forte: secondo un esperto, è chiaramente udibile fino a oltre un quarto della cabina. E' un allarme che deve allertare il pilota, indica l'ultima possibilità di rialzare l'aereo per evitare lo schianto contro le montagne che si parano davanti. Ma ai comandi, nessuno fa niente ed è subito troppo tardi: l'aereo sbatte prima su un pendio, e poi si schianta contro la parete di ardesia del cirque della Galèbre a più di 700 chilometri orari.