«La famiglia Lubitz - spiega Di Giannantonio - deve affrontare tre gravi problematiche: il lutto e la perdita del figlio, il lutto e la perdita di tutte le vittime travolte dalla follia del figlio e il senso di colpa che senza volontà li vede complici di una strage. È una questione estremamente complessa - sottolinea il medico - perché nelle loro menti man mano affioreranno i ricordi dei segnali di disagio, estremamente importanti, che ci sono stati nelle varie età della vita di questo ragazzo. Segnali che erano richieste di aiuto e che non sono stati colti».
Per aiutarli, secondo Di Giannantonio, c'è bisogno di agire su tre fronti: «Un trattamento psico-farmacologico, una psicoterapia di sostegno e un supporto psicosociale, perché è importante che la comunità che li circonda li accolga come vittime.
Ma se così non fosse - aggiunge l'esperto - se la popolazione non è matura e dovesse compiere quell'operazione stupida di additarli come colpevoli, meglio sarebbe per loro cambiare città o addirittura identità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA