L'analisi/ Zanzare infette, nuovi casi nel Lazio. Paura a Modena

di Silvio Garattini
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Venerdì 15 Settembre 2017, 00:13
Aumentano nel Lazio i casi di Chikungunya (CHIKV), un nome che identifica un virus patologico anche per l’organismo umano. Il virus è inoculato da un tipo di zanzara, che viene denominata zanzara “tigre”. 
La malattia si manifesta quindi solo se punti da queste zanzare se infette, oppure si trasmette per via ematica attraverso, ad esempio, le trasfusioni di sangue da parte di persone punte dalla zanzara tigre infetta. Va sottolineato che la puntura da parte di altre zanzare non deve preoccupare perché solo la zanzara tigre infetta può trasmettere il virus.

La malattia è caratterizzata da una brusca insorgenza che comporta febbre elevata, nonché dolori agli arti ed una eruzione di macchie cutanee. <HS9>Fortunatamente, nella stragrande maggioranza dei casi, la sintomatologia si attenua in pochi giorni e si risolve in qualche settimana, ma in casi molto rari può trasformarsi in una forma cronica. Il virus è stato isolato per la prima volta nel 1953 in Tanzania, ma poi è arrivato anche in Europa, attraverso il trasporto da parte di zanzare, probabilmente anche in rapporto con l’aumento della temperatura climatica, tanto è vero che fino al 2007 non si sono verificati casi europei di CHIKV. L’Italia non è nuova a queste “microepidemie” perché proprio nel 2007 si sono verificati circa 250 casi in Emilia-Romagna nelle zone di Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini e Bologna, a seguito di primi casi nelle località di Castiglione di Cervia e Castiglione di Ravenna.

I dettagli di questa manifestazione di CHIKV sono ben esposti e dettagliati in un articolo di Paola Angelini e collaboratori nella rivista Epidemiologia e Prevenzione (2008, 32, pag. 258-263). I casi osservati inizialmente ad Anzio non sono apparentemente molto diversi da quelli dell’Emilia-Romagna e quindi è prezioso, per gli Amministratori laziali, prendere vantaggio da quanto è stato fatto in quella Regione. Anzitutto è importante attuare con tempestività una disinfestazione che, da quanto si apprende, inizierà, ma che forse poteva essere più tempestiva e precoce. Va anche sottolineato che l’epidemia non rimarrà a lungo perché le zanzare “spariscono” con la diminuzione della temperatura. Ha creato un grande allarme la sospensione di tutte le trasfusioni ematiche disposta dall’Istituto Superiore di Sanità per le conseguenze che potrebbe avere nella terapia di gravi malattie negli ospedali laziali. In realtà i mass-media hanno estremizzato l’informazione perché il comunicato dell’Istituto Superiore di Sanità precisa che, in base a considerazioni geografiche (da dove proviene il sangue) e temporali (quando è stato raccolto il sangue), si potrà continuare le trasfusioni e quindi evitare un blocco completo.

<HS9>È importante che la comparsa della CHIKV nel Lazio non rimanga un’emergenza, ma si pensi al domani per non ritrovarsi sempre di fronte ad un allarme incontrollato. Come è stato fatto in Emilia-Romagna si tratta di stabilire una strategia da tradurre in un protocollo di monitoraggio e di interventi. Con l’inizio della primavera è necessario posizionare delle “trappole” per monitorare le aree in cui sono presenti dei vettori per identificare le zanzare tigre ed eventuali nuove zanzare che possono dar luogo alla dengue, una malattia emorragica. Bisogna iniziare in tempi opportuni la disinfestazione e, alla prima manifestazione della malattia, la disinfestazione deve essere capillare in tutte le zone adiacenti. Occorre predisporre una sorveglianza sanitaria, avendo a disposizione test per evidenziare la presenza del virus nel sangue delle persone che manifestano la sintomatologia della CHIKV. È importante stabilire in anticipo per il prossimo anno una collaborazione fra medici, biologi, entomologi ed esperti di sanità pubblica, perché non ci sia da parte del pubblico una percezione di panico e di improvvisazione.
 
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