La figlia di Anna Marchesini contro il padre e Barbara D'Urso:» il gip archivia. «Solo pochezza intellettuale»

La figlia di Anna Marchesini contro il padre e Barbara D'Urso:» il gip archivia. «Solo pochezza intellettuale»
di Adelaide Pierucci
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Sabato 10 Marzo 2018, 22:01 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 17:53
«Nessun reato, solo pochezza intellettuale». Un giudice a Roma mette la parola fine (col rischio di aprire però un nuovo fronte di polemiche) alla querelle tra la figlia di Anna Marchesini e il suo padre naturale, finito denunciato insieme a Barbara D'Urso dopo le sue apparizioni tv in cui rivendicava il loro rapporto mancato, insinuando che fosse colpa della madre, allora scomparsa da poco.

«Nessuna natura diffamatoria, ma pochezza intellettuale di chi pone in essere certi fenomeni», ha scritto il giudice nell'archiviare le posizioni di Pasquale Valente, padre di Virginia Marchesini, e della vulcanica conduttrice televisiva Barbara D'Urso. Il giudice è una donna, Tamara de Amicis. Al centro dello scontro giudiziario c'era anche una lettera del padre pubblicata sul settimanale Di Più e riproposta dalla D'Urso a Domenica Live, per la ragazza al solo scopo di «fare audience». «La missiva, con toni patetici - scrive al riguardo il gip - manifesta il dolore dell'uomo per non aver avuto la possibilità di coltivare il rapporto affettivo con la figlia per cause genericamente ascritte ai dissidi esistenti nella coppia e ad una presunta condotta ostruzionistica della Marchesini nel consentire al padre di far visita alla figlia». Ma il giudice aggiunge altro.
«La stessa querelante - riporta ancora l'ordinanza nel qualificare - nel qualificare “sciacallaggio televisivo” certe trasmissioni che danno voce a personaggi e questioni del tipo di quella che ha colpito lei stessa, ha dato una compiuta spiegazione a certi fenomeni, che sono chiaramente inopportuni, oltre che dimostrativi di pochezza intellettuale e morale di chi li pone in essere, ma non attingono la soglia di rilevanza penale».

Dopo le uscite in Tv del 18 settembre 2016 e del 26 febbraio 2017 di Paki Valente, la figlia della Marchesini, assistita dall'avvocato Pietro Nicotera, aveva presentato denuncia in procura e al Garante della Privacy. Dopodiché la ragazza aveva inviato tramite la stampa un appello:  «Lo diffido dall'occuparsi a qualsiasi titolo di me con dichiarazioni e prese di posizione, lo diffido inoltre dall'occuparsi della mia vita, dal momento che lui non solo non ne ha mai fatto parte ma ha cercato in tutti i modi di danneggiarla». La risposta rapida: «Mia figlia Virginia usa toni forti ma io sono il suo papà e le permetto ogni cosa, anzi le porgo l'altra guancia. L'ho vista nascere e l'ho tenuta sulla mia mano appena Anna Rita l'ha partorita. Può definirmi in modi creativi se vuole ma io rimango sempre suo padre, sia affettivamente che moralmente, che per la legge Italiana».
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