Viareggio, si strappa gli occhi in chiesa:
«Me l'ha detto una voce, ora mi curate?»

La chiesa di S.Andrea a Viareggio
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Domenica 2 Ottobre 2011, 12:02 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 00:20
VIAREGGIO - Un uomo di 46 anni con problemi psichici si strappato entrambi gli occhi questa mattina nella chiesa di Sant'Andrea, a Viareggio. Ridotto a una maschera di sangue, l'uomo stato soccorso dai fedeli e trasportato all'ospedale Versilia, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico.



Il parroco don Lorenzo Tanganelli racconta la dinamica: «Era seduto con gli altri fedeli nella parte sinistra della Chiesa, quando si è alzato all'improvviso e si è strappato gli occhi». L'uomo avrebbe cominciato a strapparsi gli occhi mentre era seduto, senza che i vicini si accorgessero subito di quanto stava accadendo. Poi si è alzato urlando, non riuscendo a controllare il dolore: solo allora tutti si sono resi conto di cosa era successo.



«Me l'ha detto una voce di togliermi gli occhi - ha detto l'uomo ai medici del pronto soccorso - E adesso finalmente mi curate?». L'uomo era in cura da tempo per i suoi problemi psichici ma avrebbe deciso autonomamente di non assumere più i farmaci prescritti. Era in cura privatamente da uno psichiatra e si sottoponeva a controlli periodici negli ambulatori della Asl. L'uomo è nato in Inghilterra ma ha sempre vissuto a Viareggio con l'anziana madre.



I chirurghi del reparto di oculistica non hanno potuto reimpiantare i bulbi oculari portati in ospedale dai carabinieri che hanno soccorso l'uomo, il quale resterà definitivamente cieco. I chirurghi dopo aver suturato le ferite hanno ricoverato l'uomo nel reparto di psichiatria.



«Eravamo a messa insieme, sedevamo accanto - racconta la madre - Mio figlio è caduto giù, batteva la testa contro il pavimento, aveva la faccia piena di sangue. Non ho capito cos'è successo. Non diceva nulla e batteva la testa». Madre e figlio erano già stati a una messa. «Eravamo stati nella chiesa della nostra parrocchia, San Paolino, dove abbiamo fatto anche la comunione - ha detto ancora la donna - Poi siamo tornati a casa. Mio figlio però mi ha chiesto di voler andare a visitare la chiesa di Sant'Andrea perchè non ci era mai stato. Ho deciso di accompagnarlo, ci siamo andati insieme, abbiamo preso la messa anche lì. Eravamo seduti con le altre persone. A un certo punto si è tolto gli occhi». La madre lo ha soccorso con gli altri presenti. «All'ospedale lo hanno operato. Ma ha perso la vista e non la riacquisterà più».



È laureato in chimica e parla cinque lingue Aldo Bianchini, 46 anni, l'uomo che oggi si è strappato gli occhi
con le sue mani nella chiesa di S.Andrea a Viareggio. «Ma non ha mai trovato lavoro», spiega l'anziana madre, 77 anni, all'ospedale Versilia dove l'uomo è ricoverato in rianimazione: a preoccupare i medici non sono solo le ferite che si è inferto cavandosi gli occhi, ma i violenti colpi alla testa che Bianchini si è procurato nella sua corsa, ormai cieco, per uscire dalla chiesa, finendo poi per terra.



L'uomo e la madre sono originari della Scozia e hanno alcuni parenti in provincia di Lucca. «È un bravo ragazzo - dice la donna - forse un po' triste ogni tanto». Ma soprattutto malato. Lei è vedova ed entrambi abitano insieme da una ventina di anni a Viareggio, dove le risorse finanziarie per vivere giungono dalle attività della famiglia lasciate in Scozia. «Quando ho visto che era una maschera di sangue mi ha detto qualcosa del tipo "è il castigo di Dio"», racconta la mamma di Bianchini.



Cattolici, ma non andavano spesso in chiesa. «Stamani mi ha detto che ci voleva andare, prima alla messa nella chiesa di San Paolino, la nostra parrocchia, poi nella chiesa di Sant'Andrea». La donna, in stato di choc, è stata accompagnata all'ospedale non in ambulanza, come appreso in un primo momento, ma da una coppia di fedeli che aveva a fianco in chiesa. Sono stati loro ad assisterla e ad accompagnarla poi a casa dove ha potuto ripulirsi dal sangue del figlio. «Prima che lo portassero in sala operatoria per suturare le ferite - ha raccontato - sono riuscita a vederlo e a dargli un bacio. "Ciao mammà, mi ha detto"».



«In 26 anni di professione non ho mai visto niente di simile. Per fare una cosa del genere occorre una forza disumana - dice il dottor Gino Barbacci, il medico del pronto soccorso che ha prestato le prime cure all'uomo - È arrivato cosciente, insieme all'anziana madre anche lei a bordo dell'ambulanza. Non si lamentava e pareva che non sentisse dolore nonostante fosse una maschera di sangue. Gli abbiamo chiesto il nome e ci ha dato le sue generalità».



Poi la domanda su cosa avesse fatto e perchè: «Me lo ha detto una voce di farlo», poi il silenzio. «Non ha più detto una parola, e neanche si è fatto sfuggire un lamento», ha aggiunto il medico che ha descritto l'uomo come una persona apparentemente normale, vestito comunemente e con una folta barba. L'anziana madre dera in stato di choc ed è stata assistita dagli stessi sanitari dell'ospedale.



«L'omelia di oggi era su un brano molto gioioso delle Letture, quello del profeta Isaia sul contadino che coltiva i buoni frutti della vigna»: è stato poco dopo averla cominciata che padre Lorenzo Tanganelli ha dovuto interrompersi concludendo velocemente la predica e aggiungendo: «La Messa è il sacrificio di Cristo, a noi oggi è toccato offrire il nostro sacrificio con l'esperienza di questo uomo».



Diversi dei fedeli erano usciti, terrorizzati. L'anziano sacerdote è parroco di Sant'Andrea da pochi mesi e non aveva mai visto prima l'uomo che con la madre era seduto in fondo alla chiesa, nella navata entrando a sinistra. «Ero al leggio a fianco dell'altare quando ho sentito un urlo. All'inizio ho pensato che si trattasse di qualcuno che voleva disturbare la Messa». In quel momento la chiesa era piena: circa 300 persone per assistere alla messa delle 10. «Poi - racconta ancora il sacerdote - ho visto quell'uomo che si è alzato con le persone attorno che si portavano le mani al volto, qualcuno si è sentito male. Lui si è diretto verso l'uscita ed è caduto a terra vicino alla porta, senza più un urlo».



Prima che cadesse a terra qualche fedele ha cercato di fermarlo pensando che avesse avuto un malore, «ma lui ha reagito con una forza tale che nessuno è riuscito ad avvicinarsi». È stato un medico, presente tra i fedeli, il primo ad assisterlo mentre era a terra in una pozza di sangue: «Non ho mai visto tanto sangue come oggi», dice padre Tanganelli che è sempre rimasto all'altare. «Ho chiesto al microfono di stare calmi - racconta il sacerdote - e ai genitori di fare allontanare i bambini che erano seduti nelle prime file. Li abbiamo fatti uscire dalle porte laterali».
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