Varese, violenta e mette incinta la figlia di 13 anni della sua compagna: arrestato

Varese, violenta e mette incinta la figlia di 13 anni della sua compagna: arrestato
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Sabato 6 Dicembre 2014, 14:42 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 19:02
VARESE - Ha violentato e messo incinta la figlia della sua convivente. Un trentaseienne di origine salvadoregna, regolarmente residente in Italia e con un passato da militare professionista, è stato arrestato in provincia di Varese.

Le indagini sono scattate lo scorso 4 novembre, a seguito di una segnalazione del pronto soccorso pediatrico dove la ragazzina era stata accompagnata dalla madre, insospettita dai cambiamenti nel comportamento e nel fisico, sempre più sovrappeso. Dopo una serie di visite, i medici hanno accertato lo stato di gravidanza della giovane, convincendola a raccontare quanto accaduto. Approfittando dell'assenza della madre per motivi di lavoro, il patrigno, in forte stato di ubriachezza, l'aveva violentata e minacciata per costringerla a non rivelare a nessuno la verità. Una volta scoperta la gravidanza, poi, l'aveva convinta ad attribuire la paternità a un presunto fidanzatino.



Dalle indagini, condotte dagli agenti del commissariato di Gallarate coordinati dalla procura di Busto Arsizio, è emerso che l'uomo aveva intenzione di fuggire all'estero. Compreso, però, che la sua situazione era ormai a rischio, si è barricato in casa minacciando il suicidio e colpendosi più volte con un pugnale. Sottoposto a fermo, l'uomo ha poi confessato, ammettendo le proprie responsabilità. La ragazzina, insieme alla madre e ai fratelli, è stata trasferita in una struttura protetta.



IL MOSTRO La ragazzina non aveva rivelato a nessuno l'accaduto e, per paura di ritorsioni, è rimasta in silenzio anche quando si è accorta di essere rimasta incinta. La madre però si è insospettita per il suo comportamento sempre più introverso, lo scorso 4 novembre l'ha portata in ospedale per una visita e i medici hanno accertato la gravidanza. A quel punto la 13enne ha trovato il coraggio di raccontare alla madre e agli agenti del commissariato di Gallarate gli abusi subiti da parte dell'uomo, che nei giorni precedenti l'aveva minacciata e aveva cercato di convincerla ad attribuire la paternità a un 'fidanzatinò inesistente. Dalle indagini è emerso che l'uomo, giardiniere, con un passato da militare professionista nel Salvador, si comportava da padre-padrone con i familiari, tenuti in un stato di sudditanza psicologica. Il 36enne, quando ha saputo che la figlia della convivente era rimasta incinta, aveva pianificato, inoltre, una fuga negli Stati Uniti, rifugiandosi da suo fratello a Boston. Per questo aveva iniziato ad accumulare denaro. Quando ha saputo che la compagna lo aveva denunciato e si è accorto che la situazione era ormai compromessa si è barricato in casa, minacciando di suicidarsi e compiendo gesti di autolesionismo con un pugnale, fino a quando gli agenti hanno fatto irruzione nell'appartamento e lo hanno arrestato. La ragazzina e la madre sono state portate in una struttura protetta.