L'Istituto, che è l'organismo tecnico scientifico del ministero della Salute - ha confermato il presidente Walter Ricciardi - è stato infatti già coinvolto per una valutazione della situazione. La valutazione del rischio per la salute, tuttavia, è stata condotta considerando solo uno scenario di esposizione acuta. Non ci sono indicazioni al momento che l'esposizione possa essere considerata prolungata nel tempo. E secondo quanto ha riferito il direttore per la sicurezza alimentare del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco, alcuni controlli casuali eseguito lo scorso anno non avevano rilevato la presenza della sostanza nei campioni di uova analizzati.
Un elemento che porterebbe a immaginare, o quanto meno a sperare che l«'affaire fipronil» possa essere limitato ad un periodo non troppo lungo. Il fipronil, hanno scritto gli esperti dell'Istituto, quando ingerito per via orale, inalatoria e per esposizione dermica causa effetti neurotossici acuti nei roditori (ratto e topo), cani e conigli, reversibili nell'animale adulto. Sono stati evidenziati anche effetti su fegato e tiroide.
Non è un irritante della pelle o degli occhi e non causa reazioni allergiche.
Non ha effetti mutageni e cancerogeni (i tumori della tiroide evidenziati a dosi elevate nel ratto sono specie-specifici, indotti con un meccanismo non rilevante per l'uomo). Non sono stati ad oggi riportati casi di intossicazione nell'uomo nel corso delle varie fasi della produzione del pesticida e gli esami medici hanno mostrato assenza di effetti dannosi per la salute inclusa assenza di sensibilizzazione. Non sono stati descritti effetti avversi sulla salute dell'uomo o degli animali in seguito all'uso del fipronil come farmaco veterinario o come trattamento fitosanitario.
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