Test su animali, si muove la Ue: Italia rischia multa di 150mila euro al giorno

Test su animali, si muove la Ue: Italia rischia multa di 150mila euro al giorno
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Martedì 21 Gennaio 2014, 19:14 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 18:02
La Commissione Europa intende deferire l'Italia alla Corte di giustizia Ue per il mancato recepimento della direttiva che regolamenta lo svolgimento di test scientifici sugli animali. Secondo quanto appreso dall'Ansa, la decisione sarà presa domani e prospetta una multa da oltre 150 mila euro al giorno.



Italia a rischio multa. La sanzione, secondo la proposta messa a punto dai servizi del commissario Ue all'ambiente Janez Potocnik, dovrebbe scattare dal momento della condanna dell'Italia da parte della Corte. Lo scorso giugno l'esecutivo comunitario aveva già lanciato un primo avvertimento alle autorità italiane emettendo un cosiddetto 'parare motivato', ultimo stadio della procedura d'infrazione prima del deferimento alla Corte.



La direttiva non recepita. Il nostro Paese, secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, è rimasto oggi l'unico tra i partner Ue a non aver ancora recepito la direttiva numero 63 approvata nel settembre del 2010, una norma sulla protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici adottata dall'Unione dopo un iter durato anni. La data limite per la sua introduzione nel diritto nazionale era fissata per il novembre del 2012, mentre il primo gennaio 2013 è scaduto il termine ultimo per la sua applicazione.



Testo fermo in Senato. In realtà, il testo del decreto legislativo destinato a recepire la direttiva europea, dopo essere passato dalla Camera, è ora fermo al Senato e tutto il suo iter è stato finora condizionato dallo scontro apertosi tra chi, con in testa Michela Brambilla, ritiene insufficienti le tutele previste per gli animali e chi sottolinea la necessità di poter utilizzare delle cavie per testare farmaci e altri prodotti potenzialmente pericolosi per la salute umana.



«Abbiamo fatto uno sforzo per trovare un difficile equilibrio, e penso che ci siamo riusciti. Per questo ringrazio tutta la Commissione». La presidente della Commissione Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi, esprime «piena soddisfazione» per l'approvazione «a larghissima maggioranza», da parte della Commissione, del parere «positivo» sull'atto del Governo relativo alla sperimentazione animale.



La senatrice ricorda in una nota che la Commissione «chiede al Governo di valutare la conformità alla direttiva Europea su punti non irrilevanti: gli xenotrapianti e le sostanze d'abuso, gli allevamenti di animali in Italia, poichè la normativa italiana risulta più restrittiva di quella Europea, esponendo l'Italia alla possibile procedura di infrazione da parte dell'Europa». Inoltre, puntualizza De Biasi, «abbiamo sollecitato attenzione alle sanzioni sugli eventuali abusi nella sperimentazione e abbiamo evidenziato la necessità di finanziamenti adeguati per la ricerca di metodi alternativi alla sperimentazione animale».



Dopo aver ricordato che la Commissione ha anche recepito il parere della Conferenza Stato Regioni sulle procedure di autorizzazione sugli allevamenti e sui controlli veterinari, De Biasi sottolinea che il parere espresso «rafforza la ricerca nel nostro Paese, la tutela, apre alla ricerca di metodi alternativi alla sperimentazione animale, e chiede al Governo di proseguire nell'armonizzazione fra legislazione italiana ed Europea contemperando le esigenze di protezione degli animali usati a fini scientifici e quelle della ricerca scientifica, i cui risultati sono indispensabili per salvare vite, per farmaci appropriati e non dannosi, per un'etica della scienza trasparente ed autonoma, aperta al pubblico dibattito».




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