«Crediamo che si tratti di una sentenza storica per internet - commenta Brad Young, VP, Associate General Counsel di TripAdvisor -. Scrivere recensioni false ha sempre rappresentato una violazione della legge ma questa è la prima volta che, come risultato, il truffatore è stato mandato in prigione. Investiamo molto nella prevenzione delle frodi e siamo efficaci nell'individuarle: dal 2015 abbiamo bloccato le attività di più di 60 aziende di recensioni a pagamento nel mondo. Ma non possiamo fare tutto da soli ed è per questo che desideriamo collaborare con le autorità competenti e le forze dell'ordine per supportare i loro procedimenti penali».
Grazie «alle nostre tecniche evolute di individuazione delle frodi e ai nostri deterrenti, il numero di tentativi di truffa su TripAdvisor è estremamente basso», spiegano da Tripadvisor.
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