Giallo Pordenone, commilitone di Trifone: so la verità ma non voglio dirla

Giallo Pordenone, commilitone di Trifone: so la verità ma non voglio dirla
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Lunedì 20 Aprile 2015, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 14:48

«Conosco la verità ma non voglio raccontarla». Sono state queste le parole choc di un commilitone di Trifone Ragone, in servizio al 132° reggimento carri di Cordenons.

Il soldato con voce camuffata ha parlato a Pomeriggio 5 dicendo di essere stato già ascoltato dai carabinieri. L'amico di Trifone sostiene di essere stato ascoltato dai carabinieri poco dopo il delitto e di non voler più dire nulla in merito.

«Quel giorno era tranquillo come tutti gli altri giorni», racconta il commilitone, «Io la mia verità la so già, ma non la dico, per rispetto della vittima e degli inquirenti, che stanno scandagliando tutto».

Quindi ci sarebbero delle verità nascoste sul giallo dei due fidanzati uccisi a Pordenone che non sono ancora emerse sui giornali e che probabilmente gli inquirenti stanno verificando. L'amico di Trifone tiene però a specificare che Ragone era un bravo uomo, caro amico e che mai aveva avuto problemi con la droga, dichiarazioni che fanno escludere un giro malavitoso.