Torino, i fattorini fanno causa a Foodora: «Licenziati dopo la protesta per compensi troppo bassi»

Torino, i fattorini fanno causa a Foodora: «Licenziati dopo la protesta per compensi troppo bassi»
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Mercoledì 18 Ottobre 2017, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 14:45
È iniziata a Torino la prima causa intentata da sei fattorini contro Foodora, una delle aziende più note di consegna pasti a domicilio. Dopo essersi mobilitati contro le condizioni di lavoro, lo scorso anno, la compagnia non li ha mai reintegrati, nonostante avessero dato la propria disponibilità. Il tentativo di conciliazione è fallito e l'impresa ha escluso ogni possibilità di un loro ritorno al lavoro.

«Il rapporto che legava i rider all'azienda - spiegano gli avvocati Sergio Bonetto e Giulia Druetto - aveva le caratteristiche del lavoro subordinato. I ragazzi dovevano essere reperibili in maniera costante e continuativa. Però non avevano diverse tutele, tra cui quella antinfortunistica. E i diritti devono essere tutelati a prescindere».

All'inizio i fattorini di Foodora erano retribuiti con 5,60 euro l'ora. Da ottobre 2016 è stato introdotto anche un regime di cottimo integrale. Secondo il ricorso però, i lavoratori retribuiti a ore venivano sovra-impiegati da Foodora, mentre quelli a cottimo erano lasciati sostare ai punti di partenza, generando così un guadagno indiretto di immagine all'impresa.

«Questo - continuano i legali - è un fenomeno di tipo nuovo.
Serve una definizione, altrimenti non viene rispettata la dignità del lavoratore». Dopo gli scioperi dello scorso anno contro le condizioni di lavoro di Foodora, i sei rider non vennero più chiamati. «Un licenziamento orale» illegittimo secondo i ricorrenti, su cui si dovranno esprimere i giudici.
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