Test animali, Ue denuncia Italia a Corte europea: rischio 150mila euro al giorno

Un beagle destinato alla sperimentazione
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Giovedì 23 Gennaio 2014, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 08:11
La Commissione Ue ha denunciato l'Italia alla Corte di Giustizia europea per la mancata attuazione della direttiva 2010 sui test sugli animali.



Multa di 150mila euro al giorno. Il termine per attuare la direttiva Ue era scaduto il 10 novembre 2012. Il Commissario per l'ambiente, Potocnik, ha chiesto una multa da 150.787 euro al giorno dalla data della sentenza della Corte se l'Italia non si adeguerà.



L'avviso. La Commissione ricorda di avere messo «in mora» l'Italia il 31 gennaio dello scorso anno e di aver inviato un «parere motivato», secondo passo della procedura, il 21 giugno. L'Italia ha risposto che l'attuazione della direttiva era prevista per il dicembre scorso, «rinviata al febbraio 2014». Nonostante le ulteriori informazioni trasmesse dall'Italia il 13 dicembre 2013 la commissione teme che non siano da escludersi ulteriori ritardi, decidendo così «di adire la Corte».



La direttiva non recepita. Il nostro Paese è rimasto oggi l'unico tra i partner Ue a non aver ancora recepito la direttiva numero 63 approvata nel settembre del 2010, una norma sulla protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici adottata dall'Unione dopo un iter durato anni. La data limite per la sua introduzione nel diritto nazionale era fissata per il novembre del 2012, mentre il primo gennaio 2013 è scaduto il termine ultimo per la sua applicazione.



Testo fermo in Senato. In realtà, il testo del decreto legislativo destinato a recepire la direttiva europea, dopo essere passato dalla Camera, è ora fermo al Senato e tutto il suo iter è stato finora condizionato dallo scontro apertosi tra chi, con in testa Michela Brambilla, ritiene insufficienti le tutele previste per gli animali e chi sottolinea la necessità di poter utilizzare delle cavie per testare farmaci e altri prodotti potenzialmente pericolosi per la salute umana.
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