Terrorismo, così i neonazisti organizzavano le rapine: «Prendi a pugni quella cassiera»

Terrorismo, così i neonazisti organizzavano le rapine: «Prendi a pugni quella cassiera»
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Lunedì 22 Dicembre 2014, 21:05
​«A grandi linee è come negli anni '70, solo che con la tecnologia avanzata dobbiamo stare molto più attenti». È uno stralcio di un’intercettazione ambientale dei Ros dei Carabinieri, raccolta nell'ambito dell'operazione «Aquila Nera». A parlare sono due soggetti indagati, ma la loro identità non è precisata dagli inquirenti.



L'argomento della conversazione è la strategia del gruppo che si ispirava agli ideali del disciolto movimento neofascista «Ordine Nuovo». «C'è una struttura e da lì non si scappa - dice uno dei due all'interno di un'auto, jeans e giubbotto nero -. Chi c'è sopra dira tu fai questo... tu fai quello... perchè poi comunque c'è una strategia».



L'organizzazione non trascurava nemmeno la ricerca del consenso: «Gli obiettivi già praticamente ci sono - spiega ancora il soggetto intercettato -, il fatto è che, qualora il popolo ha un problema e quelli la non lo possono risolvere, il popolo non va più belante da loro. Cercherà altri punti, qualcuno li dovrà aiutare».



In una delle intercettazioni dei Carabinieri dei Ros nell'ambito dell'inchiesta della procura dell'Aquila, alcuni componenti del gruppo di neofascisti sgominato oggi effettua un sopralluogo per una rapina da compiere ai danni di un supermercato di Montesilvano (Pescara).

L'intercettato - ripreso anche in video - è Franco Grespi che segnala le difficoltà che si presentano per compiere la rapina, soprattutto per quanto riguarda le vie di fuga. «... di là non puoi andartene - dice Grespi -, se succede qualcosa qua sei chiuso dentro, sei già in gabbia: ci vuole una squadra dentro».



Poi indica ai complici la cassiera del supermercato e commenta: «... quella sgallettata... a pugni... la prendi per i capelli e ti apre la cassa».
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