Terremoto Ischia, oltre 2mila le vittime del sisma nel 1883: morti anche i genitori di Benedetto Croce

Terremoto Ischia, oltre 2mila le vittime del sisma nel 1883: morti anche i genitori di Benedetto Croce
di Mariagiovanna Capone
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Martedì 22 Agosto 2017, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 16:05
NAPOLI Un boato, la terra che trema e un black out di qualche minuto. L'evento sismico delle 20.57 di ieri ha una magnitudo 4.0 e per isolani e turisti sono bastati pochi secondi per vivere attimi di terrore. Ad avvertirla è soprattutto chi si trova a Casamicciola terme, dove fa sentire tutta la sua potenza. È qui infatti che si registrano i danni maggiori agli edifici e il primo morto ufficiale: una donna colpita dai calcinacci della chiesa di santa Maria del Suffragio. Un terremoto connesso alla particolare tettonica dell'area tirrenica e non a quella vulcanica, che pure insiste sull'isola. A precisarlo è Francesca Bianco, direttore dell'Osservatorio Vesuviano: «Sento di azzardare che è un terremoto di tipo tettonico, escluderei implicazioni vulcaniche» sentenzia.

Non tutti infatti sanno che l'isola di Ischia è la parte sommitale di un vulcano, il monte Epomeo. Un vulcano addormentato, meno pericoloso del Vesuvio (attualmente fissato sulla soglia di pericolosità minima pari al colore verde), ma non inattivo. Un sistema vulcanico incluso nella sorveglianza e nel monitoraggio dell'Osservatorio Vesuviano, di cui l'ultima eruzione è del febbraio del 1302, e da allora, l'unica manifestazione consiste in una intensa attività fumarolica.

LA STORIA
L'isola è però anche tettonicamente attiva essendo attraversata o posta in vicinanza di alcune faglie, e colpita da terremoti storicamente devastanti di cui il peggiore è l'evento del 28 luglio 1883. Un sisma calcolabile intorno alla magnitudo 5.8 (all'epoca vigeva l'unità di misura Mercalli e raggiunse la punta massima di dieci), con epicentro a Casamicciola, fece 2.313 morti, di cui la maggior parte proprio a Casamicciola (1.784), Lacco Ameno (146) e Forio (345); altre vittime si registrarono a Barano (10) e Serrara Fontana (28). I feriti furono complessivamente 762. A Casamicciola, che all'epoca contava 4.300 abitanti, crollò l'80% delle abitazioni, le altre furono danneggiate ad eccezione di una sola casa.

Tra le vittime del terremoto vi furono anche i genitori e la sorella del filosofo Benedetto Croce, il quale - allora diciassettenne - fu estratto vivo dalle macerie. Il meridionalista Giustino Fortunato era anche presente durante l'evento sismico e, scampato al pericolo, prestò soccorso ad un villeggiante. Per la sua violenza e drammaticità, il terremoto entrò in locuzioni come Qui succede Casamicciola, per dire che succede un putiferio.

Quando c'è un evento sismico a Ischia bisogna quindi considerare la sua matrice: vulcanica o tettonica. Dal punto di vista scientifico negli ultimi vent'anni (cioè da quando il sistema di sorveglianza nazionale è fornito di strumentazioni all'avanguardia) è la tettonica a dare più pensieri, ma senza allarmismi, poiché gli eventi non raggiungono magnitudo elevate. Ruolo importante lo gioca l'ipocentro (profondità), l'epicentro (distanza) e la qualità strutturale delle abitazioni.

LE VALUTAZIONI
L'evento sismico di magnitudo 4.0 di ieri ha epicentro a circa 3 chilometri da Lacco Ameno e a circa 5 chilometri di profondità, grazie a un ricalcolo avvenuto in tarda notte e diffuso dal direttore Bianco, in contatto con Questura e Protezione civile già pochi minuti dopo il terremoto ischitano. Il sisma è stato seguito da altre 10 scosse di magnitudo massima intorno a 1.0. L'ultima scossa di questa sequenza è stata registrata alle 21.38.

Nelle prossime ore, ai sismologi spetterà il compito di capire la natura della faglia che ha attivato il sisma. «È difficile dire in questo momento se ci saranno altre scosse potenti, perché dobbiamo fare opportune valutazioni e calcoli che sapremo solo nelle prossime ore» dice Bianco. Prematuro capire se la scossa di ieri sera sia l'evento principale o l'inizio di uno slittamento della faglia..