Terremoto, pm a caccia di prove con la geolocalizzazione

Terremoto, pm a caccia di prove con la geolocalizzazione
di Sara Menafra
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Lunedì 29 Agosto 2016, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 08:38
RIETI - Geolocalizzare le vittime del sisma. Ovvero usare la tecnologia per stabilire con precisione dove si trovasse il corpo di ogni singola vittima del sisma al momento del ritrovamento e come il crollo dell’edificio sotto al quale è stata trovata l’abbia schiacciato o soffocato. E da qui risalire ancora per stabilire come sia collassata la struttura e quanto su questa possano aver influito interventi edilizi fatti nel corso del termo magari non perfettamente a norma. Ad esempio interventi sul tetto che ne abbiano modificato il peso o “sopraelevazioni” che abbiano modificato la struttura iniziale di case ed edifici pubblici. 

I REATI IPOTIZZATI
A ipotizzare l’uso della tecnologia nell’inchiesta sui crolli è stato il pm titolare del fascicolo “marchigiano” Umberto Monti che, da Ascoli Piceno, lavorerà sui crolli ad Arquata e Pescara del Tronto. Ma il coordinamento con la procura di Rieti , già avvenuto nei giorni scorsi, potrebbe fare in modo che il metodo sia utilizzato anche sul fronte “laziale” dell’indagine concentrato sulle cittadine di Amatrice e Accumoli e sulla miriade di frazioni che le circondano. 

Ad Ascoli Piceno al momento il fascicolo resta aperto a mod. 45, cioè di notizie che non costituiscono reato. Disastro colposo e omicidio colposo, invece, i reati ipotizzati dal procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva insieme al pool di pm che lo stanno affiancando nelle indagini. 

 
LE IDENTIFICAZIONI
Entro oggi dovrebbero concludersi sia nel Rietino sia nell’Ascolano le identificazioni delle vittime del sisma. Gli investigatori hanno consegnato alle due procure i documenti con l’elenco dei nomi dei morti già identificati, i verbali sulle operazioni di rimozione dei cadaveri e le indicazioni sul luogo in cui i corpi sono stati individuati. L’indicazione per tutti è stata di fornire dettagli il più possibile precisi sul luogo del ritrovamento a cominciare dall’indirizzo esatto. 

Per la procura di Rieti la parte più delicata sarà il recupero degli immobili. Nel reatino peraltro gran parte della documentazione sugli immobili pubblici costruiti o ristrutturati, dai progetti alle autorizzazioni edilizie, ai verbali di collaudo, è finita sotto le macerie del Municipio, e in queste ore vigili del fuoco, carabinieri e guardia forestale si stanno occupando di recuperare tutto. 

LE INDAGINI
Nel mirino degli inquirenti non ci sono solo i lavori di ristrutturazione della scuola elementare Capranica, al centro della polemica anche perché il corpo centrale del complesso è crollato subito nonostante gli interventi edilizi fatti nel 2012. La procura intende indagare su tutti gli edifici pubblici ristrutturati a partire dalle leggi anti sismiche del ‘96, compreso il campanile della chiesa di Accumoli, la cappella di Sant’Angelo inaugurata due settimane prima del crollo. «A noi risultano stanziamenti antisismici ad Amatrice per 29 edifici» ha dichiarato il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti nei giorni scorsi. Questa mattina il Genio civile ha in programma un vertice con gli uffici locali per mettere insieme tutti gli atti utili da consegnare alla procura di Rieti. Che potrebbe valutare le prime convocazioni di testimoni. 

Parallelamente, la procura di Rieti e quella di Ascoli intendono raccogliere tutti gli atti per capire le cause dei crolli delle abitazioni private. Il sospetto, infatti, è che a crollare non siano state solo le abitazioni risalenti al ‘300 e mai ristrutturate ma anche tutte quelle che nel corso del tempo hanno subito interventi di manutenzione, compreso il rifacimento del tetto. La legge del ‘96 sull’edilizia sismica obbliga chiunque intervenga su “elementi strutturali dell’edificio” a fare almeno il “miglioramento sismico”. Il fatto che in molti casi sia stato il tetto a collassare sul resto delle palazzine ha fatto ipotizzare, almeno nelle prime relazioni dei vigili del fuoco, che molti degli interventi siano stati fuori norma e quindi “abusivi”. 
 
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