Terremoto, Borghezio: «L'Abruzzo
peso morto per noi, come tutto il Sud»

Borghezio
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Lunedì 10 Gennaio 2011, 13:09 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 21:54
ROMA (10 gennaio) - Questa parte del Paese non cambia mai, l'Abruzzo un peso morto per noi come tutto il Sud. C' bisogno di uno scatto di dignit degli abruzzesi. sano realismo padano.



Così il leghista Mario Borghezio a KlausCondicio. «Il comportamento di molte parti delle zone terremotate dell'Abruzzo è stato singolare, abbiamo assistito per mesi a lamentele e sceneggiate. Eccezioni ci sono dappertutto, ma complessivamente è stata un po' una riedizione rivista e corretta dell'Irpinia: prevale sempre l'attesa degli aiuti, non ci sono importanti iniziative autonome di ripresa. Si attende sempre che arrivi qualcosa dall'alto, nonostante dall'alto arrivi molto. Mi domando quale sarebbe stata la reazione degli abruzzesi nei confronti di un comportamento "risparmioso" da parte dello Stato, con l'invio di aiuti a gocce come è per i veneti; questo fa solo aumentare il senso di disaffezione dei veneti verso lo Stato centralista, credo che siamo ormai giunti ad un punto di rottura».



«Non mi sognerei mai di dire che l'Abruzzo e i terremotati abruzzesi sono un peso morto per il Paese - continua Borghezio - Il mio disappunto è, semmai, per l'ennesima conferma dell'atteggiamento che le amministrazioni, più ancora che le popolazioni, del meridione, mettono in campo di fronte ai problemi, alle emergenze ed alle catastrofi: quello cioè di far prevalere le tradizionali, eterne aspettative nei confronti dello Stato centrale, anziché rimboccarsi le maniche come hanno dimostrato di saper e voler fare, ad esempio, le popolazioni venete, anche di recente».



Orlando: Borghezio si vergogni. «Borghezio chieda scusa immediatamente ai terremotati dell'Abruzzo perchè ha offeso la sofferenza dei vivi e il ricordo dei morti. Un peso morto per lo Stato e per gli italiani non sono gli abruzzesi, ma è Borghezio e i leghisti come lui», replica il portavoce dell'Idv Leoluca Orlando. Critico Nichi Vendola, leader di Sel: «Borghezio - afferma - non sa neanche cosa sia l'Abruzzo. Il suo è un pensiero che esprime l'indole teppistica di tutta una classe dirigente».



Nel Pd Sergio D'Antoni, David Sassoli e Luigi Lusi chiedono al governo di sconfessare le parole di Borghezio che definiscono «idiozie». «L'Italia del terzo millennio non può essere questa. Borghezio rappresenta solo una parte del Nord, un Nord tribale formato da quelli che vanno agli incontri leghisti con le corna di vacca e le pelli di lupo», spiega Domenico Menia di Fli. Anche la maggioranza prende le distanze dal parlamentare leghista. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi si dice «sorpreso dalle dichiarazioni di Borghezio che molto probabilmente è male informato» e lo invita a venire «a rendersi conto di persona di quanto accaduto». L'Udc con Pierluigi Martini chiede alla Lega di prendere le distanze dalle «dichiarazioni deliranti di Borghezio, indegno di rappresentare l'Italia nelle istituzioni europee».



«La prossima volta che l'on.Borghezio verrà in Abruzzo lo prenderò personalmente a calci nel sedere - dice il segretario regionale e consigliere comunale dell'Aquila de La Destra, Luigi D'Eramo - Un deputato europeo che rivolge accuse così infamanti agli aquilani e agli abruzzesi non merita di rappresentare l'Italia in Europa. Le sue affermazioni in merito al terremoto, alla ricostruzione ed all'impegno della nostra comunità sono vomitevoli al pari di quelle della cricca di imprenditori che la notte del terremoto, intercettati al telefono, gioivano della tragedia; questi ultimi pregustando ricchi affari economici e Borghezio pensando di arricchire il suo pacchetto voti».



«Non ritiro una sillaba di quello che ho detto - ha detto Borghezio stasera - Non avevo alcuna intenzione di offendere gli abruzzesi, ma là nessuna voce si è levata contro l'abitudine alle geremiadi della classe politica del Sud. E con questi chiari di luna non è più di tempo di fiaccolate e lamentele, ma di rimboccarsi le maniche come hanno fatto in Veneto. Non ho letto nessuna delle dichiarazioni fatte contro di me ma me ne immagino il tenore. E a chi mi invita ad andare in Abruzzo, gli rispondo che forse era meglio invitare le tante imprese del Nord Italia specializzate in tecniche anti-sismiche che non sono neppure state ammesse agli appalti. Perchè vanno a lavorare in America e in Asia e dall'Abruzzo sono state escluse? Su questo interrogativo dovrebbero dare una risposta certi sepolcri imbiancati. Quanto a me, grazie, ma non vado in Abruzzo ho da fare in Europa. E continuerò a esprimere la voce onesta, schietta e franca della gente del nord».