Terremoto, il sindaco di Amatrice: «Metà paese non c'è più, la gente sotto le macerie»

Amatrice prima e dopo il sisma (foto dal profilo twitter di Daniele Margutti)
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Mercoledì 24 Agosto 2016, 07:11 - Ultimo aggiornamento: 21:05

Amatrice e Accumoli sono i centri reatini più colpiti dal forte terremoto di questa notte.

«Ad Amatrice i morti già accertati sono 64, ma sono destinati ad aumentare. Il paese non esiste più». Lo ha detto all'Ansa il sindaco della cittadina Sergio Pirozzi, secondo il quale ci sarebbe ancora un centinaio di dispersi. «I soccorritori stanno facendo il massimo, tirano ancora gente viva da sotto le macerie - ha aggiunto Pirozzi -, ma il bilancio dei morti peggiorerà sicuramente». Il sindaco si trova ora nella parte meridionale di Amatrice, dove si lavora senza sosta tra le case distrutte. 
«Stiamo allestando una cucina da campo e nel palazzetto dello sport accogliremo un centinaio di sfollati. Il paese è per metà distrutto, ma siamo montanari abituati a lottare. Io sono anche un allenatore di calcio, faremo squadra per ripartire».



Il premier Renzi abbraccia il sindaco Sergio Pirozzi (Foto di Alessandra Lancia)
 

 


Delle 38 vittime del terremoto accertate finora, 17 si sono avute ad Amatrice (Rieti), che risulta quindi il Comune allo stato più colpito. Undici vittime sono state invece accertate ad Accumoli, sempre nel reatino. In provincia di Ascoli Piceno, poi, 10 i morti finora accertati nel Comune di Arquata del Tronto, che comprende anche la frazione di Pescara del Tronto.

«La situazione è drammatica - dice il sidnaco di Accumoli Stefano Petrucci -. Molte persone sotto certamente sotto le macerie, non riusciamo a quantificarle».

Ad Accumoli si scava a mani nude per cercare quattro dispersi sotto le macerie, una giovane coppia e i loro figli. I vigili hanno chiesto l'ausilio di una termocamera per evitare di scavare alla cieca. A rimuovere i massi c'è un escavatore privato. Vistosi crolli nella centrale piazza San Francesco, presso la stazione dei carabinieri, un bar e abitazioni private. In alcuni punti si sono aperte voragini che hanno inghiottito alcune auto. Si sta allestendo un campo dove gli sfollati passeranno la notte.

«Ho girato per il paese e per le sue frazioni, è tutto un crollo. Non c'è una casa che sia agibile. Non ce n'è una che sia agibile. A vista sono tutte inagibili. Dovremo allestire tendopoli per tutta la popolazione. Di notte nonostante sia agosto ci sono circa 10 gradi», ha detto a Rainews24, il sindaco di Accumoli.

«Sono stati interessati sia edifici moderni che di vecchia fattura, che si sono sbriciolati. Come il terremoto dell'Aquila. Quello che abbiamo visto all'Aquila s'è verificato qui. Purtroppo è così. Ora avremo bisogno di aiuti concreti», ha detto ancora Petrucci.

Un uomo di 65 anni è stato estratto vivo dalle macerie di una delle abitazioni crollate ad Accumoli, secondo quanto riferiscono fonti sanitarie. Il recupero è a avvenuto in un altro punto rispetto a quello dove si sta cercando la famiglia composta da una giovane coppia e due bambini. Sul posto sono al lavoro due escavatori. L'impiego della ruspa si alterna con le ricerche a mani nude, svolte da squadre dei Vigili del Fuoco e del soccorso alpino e speleologico della Guardia di Finanza.

«La situazione è drammatica, il centro di Amatrice non esiste più, è crollato». Così il presidente della Regione Nicola Zingaretti, giunto ad Amatrice, a RaiNews24. «Questo è il momento più drammatico, quello in cui si sta scavando - ha aggiunto -. Sono in campo tutti: carabinieri, polizia, vigili del fuoco, Esercito, Anas, Astral. Da stanotte è attivo il dispositivo di soccorso con un punto di prima accoglienza sanitaria. Elicotteri e ambulanze stanno facendo la spola con gli ospedali di Rieti e Roma, dove sono stati portati già alcuni feriti. Intanto la protezione civile sta allestendo due tendopoli».

Ad Amatrice si teme poi che sotto le macerie dell'istituto don Minozzi ci siano tre suore e 4 ospiti. Si cerca ancora tra le macerie della struttura dopo il sisma di questa notte. Altre tre religiose sono state messe in salvo dai soccorritori. «Ho sentito che tutto cominciava a tremare, mi sono buttata sotto al letto nella speranza i salvarmi - dice suor Mariana trentaduenne religiosa albanese - e per fortuna ce l'ho fatta. Ora siamo in attesa di sapere notizie delle tre
consorelle e degli altri ospiti».

«Purtroppo in questo periodo il paese è pieno di villeggianti - dice all'Adnkronos don Fabio Gammarrota parroco di Amatrice - il bilancio delle vittime è quindi più pesante di quello che sarebbe stato se il sisma si fosse verificato in inverno». 

 

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