Un ragazzo schivo, appassionato di elettronica e informatica, ma da tempo sotto pressione perché non trovava lavoro. E in grado di procurarsi il tallio con uno stratagemma. Questo il ritratto fatto dai vicini di casa del 27enne arrestato dai militari di Desio (Monza) con l'accusa di aver avvelenato a morte i nonni materni e una zia e poi altri cinque membri della sua famiglia, di cui quattro sono ancora ricoverati. Mattia vive da sempre a Nova Milanese insieme ai genitori, agli zii e ai nonni, in una palazzina suddivisa in quattro appartamenti. «È sempre stato molto schivo e silenzioso, siamo davvero senza parole» il commento di una vicina di casa della famiglia. «So che è appassionato di informatica, andava in palestra, ma nulla di più» ha aggiunto un altro vicino.
I carabinieri hanno proceduto all'arresto dopo aver trovato in casa sua a Nova Milanese cinque confezioni di solfato di tallio. Trovate anche le ricevute del relativo acquisto. Le confezioni, per complessivi 60 grammi, sono state acquistate a Padova. I carabinieri hanno trovato anche sul cellulare del giovane conversazioni in cui lui fa riferimento alle ricevute dell'acquisto.
E' emerso anche che Del Zotto da giugno si stava documentando per procurarsi una sostanza velenosa e aveva inizialmente contattato diverse ditte per comprare arsenico. Il 27enne ha poi rinunciato all'acquisto dell'arsenico perché in un caso ha ricevuto la richiesta di tracciabilità della transazione e in un altro una dichiarazione di utilizzo. Ha così scelto la ditta di Padova e ha acquistato il solfato di tallio.
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