Lo stupro di gruppo? Per il sindaco è «una bambinata»: bufera sul web

Lo stupro di gruppo? Per il sindaco è «una bambinata»: bufera sul web
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Mercoledì 5 Luglio 2017, 16:29 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 13:31

Lo stupro di gruppo su una ragazzina per il sindaco di Pimonte, un paesino campano (teatro di un terribile fatto di cronaca da parte di 12 giovani dai 14 ai 17 anni), non è tanto un reato ma una «bambinata». Già. Proprio cosi, una azione da bambini. Una bambinata passata, qualcosa da minimizzare, da ascrivere a una marachella anche se l’episodio delittuoso all’epoca fu aggravato dal deliberato ricatto che il branco esercitava sulla piccola vittima atterrita dalla violenza psicologica aggiuntiva. Un anno dopo i fatti ampiamente riportati dai giornali del 2016, le telecamere di La7 sono tornate a Pimonte per capire cosa fosse accaduto nel frattempo, visto che la famiglia della ragazzina aveva deciso di trasferirsi per sempre, di allontanarsi dalla Campania, lasciandosi alle spalle quei ricordi orribili pur di aiutare a far recuperare serenità alla vittima.  
 



Gli stupri, ripetuti, avvennero in un casolare di usato come capanna del presepe durante le festività natalizie. Gli aguzzini, tutti minorenni, sono stati rimessi in libertà ma per la ragazza di Pimonte i guai non sono finiti. Dopo alcuni mesi la sua famiglia ha deciso di trasferirsi tutti in Germania per fare in modo che la giovane non dovesse più incontrare per strada i suoi aguzzini. A riaccendere le luci sulla vicenda sono le incredibili parole del sindaco. Sul web sono state coperte di insulti. Chi ha chiesto le dimissioni, chi lo ha oltraggiato, chi accusato di complicità culturale, chi di commissariare il Comune campano. Più tardi Michele Palummo, il primo cittadino di Pimonte, si è dovuto scusare pubblicamente con una dichiarazione.
 

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