La notizia è stata riportata dal giornale studentesco l'Universitario, sul quale Marta, che sta per concludere il terzo anno di Giurisprudenza, ha dichiarato: «Non è giusto minimizzare, non è giusto sdrammatizzare, non è giusto chiudere gli occhi. Bisogna chiamare le cose con il loro nome, e le uniche parole che possano dirsi per questa situazione sono: pregiudizio e discriminazione».
La notizia si è diffusa rapidamente e, rilanciata dall'Ansa, ha assunto rilevanza nazionale suscitando incredulità e sconcerto nella stessa comunità studentesca di Trento. Sofia Giunta, coordinatrice dell'Unione degli Universitari, ha preso una posizione netta per denunciare e biasimare la condotta del padrone di casa pronunciando parole di vicinanza per la studentessa pescarese: «Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà a Marta e a tutti gli studenti fuori sede che subiscono discriminazioni ingiustificate. Comportamenti del genere non possono essere tollerati» ha commentato Sofia Giunta.
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