Strage Ustica, Grasso a famigliari vittime: «Istituzioni agiscano senza reticenza»

Strage Ustica, Grasso a famigliari vittime: «Istituzioni agiscano senza reticenza»
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Lunedì 27 Giugno 2016, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 09:52

«Lo Stato ha il dovere di continuare a ricercare la verità. Non soltanto per rispondere all'ansia di giustizia dei familiari, ma anche e soprattutto perché le zone d'ombra indeboliscono la democrazia». Nel 36/o anniversario di Ustica (81 vittime, fra cui 13 bambini, sul Dc9 Itavia Bologna-Palermo precipitato nel Tirreno) la presidente della Camera, Laura Boldrini, in un messaggio sottolinea che «sono ancora troppi i tasselli mancanti alla ricostruzione della strage che si è consumata nei nostri cieli e all'individuazione delle responsabilità». 
 

 


 La ricerca della verità «è lo spirito con il quale, fin dall'inizio della legislatura, alla Camera abbiamo avviato e stiamo proseguendo una vasta operazione di trasparenza per rendere pubblici atti ancora coperti da segreto». Anche per il presidente del Senato, Pietro Grasso, «le Istituzioni hanno il dovere morale e politico di essere al fianco delle vittime e di agire senza reticenza alcuna. Devono farlo come atto di rispetto per chi ha sofferto e soffre per il vuoto lasciato dalle vittime, devono farlo per inverare la promessa di consegnare intatta ai nostri figli e nipoti la speranza che, anche dopo molti decenni, sia sempre fatta giustizia».

Il 1980 - ricorda - «fu un anno difficilissimo per l'Italia: in quei mesi assistemmo ad eventi sanguinosi e drammatici come Ustica e la strage di Bologna, che accesero timori inconfessabili nelle coscienze della nazione». «Concludere il cammino verso la verità significa chiarire fino in fondo la dinamica dell'incidente, individuare con precisione gli aerei aggressori, definire le singole specifiche responsabilità», ribadisce la presidente dell'Associazione vittime, Daria Bonfietti, alla cerimonia commemorativa nella sala del Consiglio comunale di Bologna. «È la conclusione cui deve arrivare la Magistratura, nella consapevolezza delle difficoltà, della mancanza degli elementi definitivi che, dopo le distruzioni operate dai militari in Italia, ci possono venire solo dalla collaborazione internazionale.

Questo deve essere il grande impegno del nostro Governo. Inesausto è il nostro bisogno di verità e inesauribile l'indignazione che ancora ci pervade e ci fa continuare questa battaglia». «Mancano le risposte a quelle domande che da 36 anni rivolgiamo alle Istituzioni», rilancia il sindaco Virginio Merola. «Non smetteremo mai di chiedere tutta la verità - gli fa eco il presidente della Regione, Stefano Bonaccini - lo dobbiamo anche al nostro Paese e alla nostra democrazia, che non può permettersi alcun vuoto o sospensione rispetto al suo passato e a ferite tuttora aperte».

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