Cani bruciati vivi in un incendio, rivolta animalista: «Situazione di pericolo era stata segnalata un anno fa»

Cani bruciati vivi in un incendio, rivolta animalista: «Situazione di pericolo era stata segnalata un anno fa»
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Martedì 24 Luglio 2018, 17:09 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 19:08
Cinque cani sono morti bruciati vivi in un incendio a Siracusa. «Erano gli stessi animali per cui i Nas erano intervenuti ad agosto 2017, e il magistrato aveva disposto il sequestro, ma l’Asp che doveva verificare le loro condizioni non si è mai recata sul luogo», denuncia la onlus Animalisti Italiani.

«È l’ennesimo atto di crudeltà - prosegue la onlus - che non possiamo più tollerare. È necessario porre fine al clima di sostanziale impunità che circonda i reati a danno dei nostri amici animali. Le leggi esistono, ma non vengono applicate in questa terra martoriata dall’emergenza randagismo e dai continui maltrattamenti. Lo Stato qui non c’è, e come al solito tutto ricade sui volontari locali».

Cettina Sirugo, referente locale di Animalisti Italiani onlus, nella stessa nota ha ricordato la dinamica dei fatti.
«I cani sono deceduti dopo una lenta agonia con i loro cuccioli attorno, una scena raccapricciante.
Erano legati agli alberi e rinchiusi in box fatiscenti. Abbiamo tratto in salvo dei piccoli di circa un mese, che per fame si mangiavano dei topi morti. Vite dimenticate e lasciate morire per negligenza e menefreghismo
».

«Chiediamo - conclude l’animalista - le dimissioni del direttore dell’Asp per dignità. Quanto è accaduto alle porte di Floridia è un’onta che la Sicilia non merita. Il Comune si costituisca parte civile».
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