Simone Camilli, a Pitigliano i funerali del fotoreporter romano morto a Gaza

Simone Camilli, a Pitigliano i funerali del fotoreporter romano morto a Gaza
3 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Agosto 2014, 18:33 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 19:12

iniziato alle 18, nella cattedrale di Pitigliano, in provincia di Grosseto, i funerali di Simone Camilli, il reporter italiano morto in un'esplosione a Gaza.

La cerimonia è presieduta dal vescovo, monsignor Guglielmo Borghetti.

Particolarmente commovente l'intervento del padre di Simone, Pier Luigi Camilli, che ha raccontato come in tanti a Gerusalemme gli si siano avvicinati per testimoniargli la loro vicinanza. «Arrivavano - ha detto commesso Pierluigi - e mi dicevano "sono un amico di Simone, Simone era una persona speciale". Poi sono arrivati i suoi colleghi che mi hanno detto "era una persona speciale". Questo mi ha fatto capire che mio figlio non lo conoscevo, non ho avuto il tempo di accorgermi che era speciale».

Nel sentire dalla gente e dai colleghi che «Simone era un ragazzo speciale - ha detto ancora il padre del reporter ucciso a Gaza - ho capito che noi non lo conoscevamo. Avevo anche cercato di fargli fare il concorso in Rai. Qui vedo tanti colleghi... Ma non ci sono riuscito. Mi diceva: "Vengo lì e mi siedo? Se voglio fare il giornalista devo andare dove succedono le cose"».

Il padre ha poi sottolineato che «la perdita di un figlio non ha uguali, ancora non ci rendiamo conto» ma c'è anche da dire che la perdita è anche di «un bravo professionista». «È dura ammetterlo. Ma io queste cose che ha fatto Simone - ha sottolineato infine - nella mia vita professionale da giornalista non le ho mai fatte. Questi consensi così profondi non li ho mai avuti».

Poi è stata la madre di Simone a prendere la parola:

«Tanti mi dicono che devo farmi coraggio che ho il resto della mia famiglia. Ma non mi basta: io sento che devo tornare lì, devo fare qualcosa. Simone è morto in un luogo che si chiama la valle degli ulivi. Per noi l'ulivo rappresenta qualcosa e io questo ulivo me lo sono messo nel cuore».

«Noi da qui dobbiamo gridare forte una parola di speranza perchè Simone era un giovane coraggioso, un professionista, un appassionato che ha concluso la sua vita troppo presto nell'esercizio di quella professione che aveva nel sangue, in una terra dilaniata da un conflitto assurdo». Lo ha detto il vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, monsignor Guglielmo Borghetti nell'omelia alla messa funebre per Simone Camilli, il reporter italiano morto a Gaza. «La guerra è odio concretizzato, materializzato - ha aggiunto il vescovo ricordando anche le parole di Papa Francesco -. La violenza si vince con il dialogo, la violenza si vince con la pace».

Il lungo saluto. È stato senza sosta stamattina l'afflusso di persone che hanno reso omaggio a Camilli. La camera ardente è stata allestita direttamente nella cattedrale di Pitigliano, dove in nottata era arrivata la salma accompagnata dai familiari e da alcuni colleghi di Simone, che lavorava per l'Ap.

Tanti i semplici cittadini che hanno salutato il padre e la moglie, che non hanno mai lasciato la chiesa. Sulla bara bianca anche una corona di fiori degli amici di Gaza e Gerusalemme.

© RIPRODUZIONE RISERVATA