Maltempo, allarme rientrato in Sicilia per il ciclone. Coldiretti: conto da 2,5 miliardi a tavola

Maltempo, allarme rientrato in Sicilia per il ciclone. Coldiretti: conto da 2,5 miliardi a tavola
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Sabato 8 Novembre 2014, 09:50 - Ultimo aggiornamento: 22:33

Allarme rientrato in Siclia per il ciclone che venerdì sera ha sfiorato le coste dell'isola. Mezza Italia intanto resta allagata, con scuole chiuse in decine di comuni del sud. Ieri è stata un'altra giornata difficile per la penisola, con il maltempo che ha imperversato soprattutto sulle regioni meridionali.

Il maltempo comunque dovrebbe allentare la presa nel weekend con buona parte delle regioni che torneranno a vedere il sole. Soltanto su Triveneto, coste ioniche del sud, coste settentrionali della Sicilia, il Lazio settentrionale e l'Umbria ancora piogge che localmente potranno risultare anche intense, afferma il sito web www.ilmeteo.it. Da lunedì poi e almeno fino a giovedì le regioni settentrionali e quelle tirreniche, quindi anche la Campania e la Calabria, verranno di nuovo raggiunte da piogge intense che in qualche caso potranno avere carattere di nubifragio.

Ilmeteo.it annuncia infine «l'arrivo di una ennesima fortissima perturbazione» per il weekend prossimo.

Sicilia. Ieri pomeriggio una tempesta tropicale si è formata sul canale di Sicilia, a sud di Lampedusa, e ha cominciato a dirigersi verso le coste dell'isola. L'ultima frontiera italiana è stata sferzata da venti ad oltre 56 nodi, più di cento chilometri l'ora, che hanno provocato danni a strutture ed edifici. Due barche che erano in porto sono affondate, fortunatamente senza conseguenze. Il ciclone si è poi diretto verso Malta, colpita da venti forza 9 e violente piogge, ed ha sfiorato la Sicilia sud orientale.

Attorno alle 20 l'occhio del ciclone era a soli 50 km da Capo Passero ma la parte più esterna ha colpito la zona costiera tra Ragusa e Siracusa, con venti a 30 nodi in rinforzo. L'arrivo della tempesta ha fatto scattare l'intero sistema nazionale di protezione civile. Dalla sala operativa di Roma l'evoluzione del ciclone è stato seguito passo passo e, d'intesa con la regione Sicilia, è stata immediatamente bloccata la viabilità costiera nella zona tra le province di Ragusa e Siracusa e interdetta ogni attività all'aperto. Scattati anche i piani di sicurezza per gli impianti di Gela e di Augusta.

Ai danni provocati dal ciclone, si sono aggiunti quelli delle piogge che hanno interessato per tutto il giorno la Sicilia, dove oggi sono rimaste chiuse le scuole in diverse province,: alberi divelti, capannoni e case scoperchiate, allagamenti e mareggiate. I voli per Trapani e Catania sono stati dirottati su Palermo, le Eolie sono rimaste isolate per tutto il giorno mentre a Catania si è sfiorata la tragedia: un albero è caduto pochi istanti dopo che una macchina e un pedone si erano allontanati dal punto.

L'arcipelago delle Eolie intanto continua a essere spazzato dal mare in tempesta e i collegamenti sono difficili. Alcune isole sono irraggiungibili da 4 giorni. Il mare è molto mosso e il forte vento soffia da nord-nord-est. Le mareggiate in quasi tutte le isole hanno invaso porti e coste creando danni e disagi. Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi sono isolate da quattro giorni e già scarseggiano i generi di prima necessità e farmaci. Anche le isole principali Vulcano, Lipari e Salina sono in difficoltà. Ieri sono state raggiunte da un solo aliscafo.

Pesanti disagi anche nel resto del Sud, dalla Campania alla Puglia Lo stop di aliscafi e traghetti ha lasciato Capri isolata per tutta la giornata mentre il forte vento ha provocato a Napoli la caduta di alberi e semafori. Non è andata meglio alla Calabria, dove per precauzione era stata disposta la chiusura delle scuole a Catanzaro, Reggio Calabria, Crotone e Vibo Valentia: piogge e vento forte, mareggiate intense lungo le coste esposte del versante jonico, centinaia di interventi dei vigili del fuoco.

Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso infine ieri una nuova allerta meteo. Sono attesi temporali anche molto intensi sul nord est e, ancora, sulle regioni meridionali: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata. Viste le condizioni del territorio, inoltre, il Dipartimento ha valutato una criticità rossa per rischio idrogeologico su Friuli e Veneto.

Crolla intanto sotto gli effetti del maltempo la produzione degli alimenti Made in Italy alla base della dieta mediterranea che fanno segnare un calo che va dal 35% per l'olio di oliva al 15% per il vino fino al 4% del grano duro destinato alla pasta, ma cala anche il raccolto di ortofrutta. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione della Giornata del ringraziamento, nella quale tradizionalmente viene fatto il bilancio agricolo dell'anno che è stato sconvolto da un andamento climatico del tutto anomalo con un conto sulle tavole italiane da 2,5 miliardi tra calo produttivo, maggiori costi per la difesa della colture e stravolgimento nei consumi.

Se la vendemmia - sottolinea la Coldiretti - rischia di classificarsi come la più scarsa dal 1950, con una produzione di vino Made in Italy che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri, la produzione italiana di olio di oliva è crollata attorno alle 300mila tonnellate. «È allarme - continua la Coldiretti - anche per la produzione italiana di pasta a causa dell'eccessiva dipendenza dell'industria nazionale per l'acquisto di grano duro dall'estero da dove arriva circa il 40% del fabbisogno perchè non si è avuta la lungimiranza di investire sull'agricoltura nazionale».

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