Shalabayeva, è svolta sul caso: perizia
sulla foto accusa il Viminale

Shalabayeva, è svolta sul caso: perizia sulla foto accusa il Viminale
di Sara Menafra
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Mercoledì 13 Novembre 2013, 09:58 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 08:51

ROMA - C’ una perizia di parte, ordinata dagli avvocati della figlia pi grande di Alma Shalabayeva, che rischia di mettere definitivamente sotto accusa il comportamento della Questura di Roma e del Viminale nel caso del rimpatrio della moglie del dissidente e banchiere kazako Mukhtar Ablyazov. Perché in sette pagine conferma punto per punto il sospetto che era circolato fin dalla scorsa estate: per «creare» il documento valido per l’espatrio a nome della figlia di Alma, la piccola Alua di appena sei anni, gli uomini dell’ambasciata avrebbero utilizzato la fotografia presente nel passaporto centrafricano che Alma Shalabayeva ha consegnato agli uomini della Polizia al momento della perquisizione e del fermo che in poche ore l’ha portata prima nel Cie di Ponte Galeria e quindi sull’aereo diretto in Kazakistan. Insomma, qualcuno all’interno delle nostre forze dell’ordine avrebbe passato il documento all’ambasciata kazaka che avrebbe quindi elaborato un documento solo apparentemente proveniente dall’Asia centrale.

LO SCANNER

A firmare la perizia è Fabio Pisterzi, esperto di grafica in tre dimensioni. Ma l’elaborazione fatta sulla foto della bambina, spiega, è semplicissima: «Con uno scanner - afferma il perito - è possibile riprodurre l’immagine ed eliminare gli elementi sovraimpressi», scrive rispondendo al quesito se le foto siano identiche e se «quindi derivino dal medesimo scatto». Dunque una elaborazione semplice, di copiatura e aggiustamento». «La parte interessata», il volto, è stata «ritagliata» e il vestito è stato sovraimpresso in modo che, in sostanza, al posto del collo della piccolina c’è il collo di un’altra persona. Il consulente conclude la relazione specificando che «l’elaborazione è stata fatta utilizzando il programma Photoshop».

IPOTESI PERUGIA

La perizia, conclusa lo scorso 4 ottobre, sarà consegnata al pm Eugenio Albamonte. Ma l’atto di accusa è rivolto anche alla Questura e al Viminale (dove si aspetta con ansia una puntata di Report dedicata al caso). Ma è anche possibile che a questo punto Astolfo Di Amato l’avvocato di Madina Ablyazova, la sorella maggiore di Alua, decida di rivolgersi anche alla procura di Perugia.

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