Sgomberi, il Viminale accelera:
avanti anche senza ricollocazioni

Sgomberi, il Viminale accelera: avanti anche senza ricollocazioni
di Fabio Rossi
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Domenica 2 Settembre 2018, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 07:32

Gli sgomberi dei palazzi occupati illegalmente dovranno essere eseguiti «con la dovuta tempestività», rinviando a una seconda fase «ogni valutazione in merito alla tutela» delle eventuali necessità di chi vi aveva preso alloggio.

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Perché «l’occupazione abusiva non lede i soli interessi della parte proprietaria», ma «assume un’inequivoca valenza eversiva» in quanto colpisce «il generale interesse» dei cittadini «alla convivenza ordinata e pacifica». La svolta del Viminale sul fronte delle occupazioni abusive di immobili era nell’aria. Matteo Salvini aveva dato ai suoi uffici un input forte e chiaro: va rivista e superata la circolare Minniti del 1° settembre 2017 sulle occupazioni, che obbligava prefetture ed enti locali a trovare soluzioni alloggiative alternative per gli occupanti prima di sgomberare gli edifici. Un target da ottenere dando più poteri ai sindaci per intervenire, con il duplice obiettivo di ripristinare la legalità e «il diritto di proprietà privata».

LA CIRCOLARE
E così, un anno dopo quella firmata da Marco Minniti, il ministero dell’Interno ha diffuso una nuova circolare sulla questione, che manda in soffitta quella del suo predecessore. Si parte dalla richiesta di individuare le reali «situazioni di disagio economico e sociale», che avranno bisogno di successivi interventi di assistenza. Un obiettivo da raggiungere in tempi brevi, con censimenti da svolgere «sotto la regia dei Servizi sociali dei Comuni», che dovranno portare «alla possibile identificazione degli occupanti e della composizione dei nuclei familiari, con particolare riguardo alla presenza all’interno degli stessi di minori o altre persone in condizioni di fragilità», oltre a verificare «la situazione reddituale e la condizione di regolarità di accesso e permanenza sul territorio nazionale».

GLI INTERVENTI
A quel punto, il ministero dell’Interno chiede di procedere tempestivamente all’interruzione delle occupazioni, affidando agli enti locali «nella fase successiva allo sgombero» la ricerca «delle soluzioni che possono permettere via via di sostenere i percorsi d’inclusione sociale delle persone in situazioni di fragilità», anche grazie a interventi condivisi con le Regioni. Al ministero ritengono in particolare che «l’esecuzione degli sgomberi forzati può certamente determinare immediati, ma evidenti e limitati, turbamenti dell’ordine pubblico», ma «la tolleranza delle occupazioni abusive, al contrario, può determinare situazioni di pericolo meno evidenti ma decisamente più gravi nel medio e nel lungo periodo».

LE CIFRE
A fine luglio Salvini aveva affrontato il tema delle occupazioni, durante il question time al Senato, partendo proprio da Roma. La fotografia del vice premier è stata impietosa: «Ben 92 stabili illegalmente occupati, di cui 66 ad uso abitativo, oltre a 6.834 appartamenti dell’edilizia residenziale pubblica». Ma il problema riguarda l’intero Paese, da Nord a Sud. In Italia, secondo i dati di Federcasa, sono «48 mila gli alloggi occupati senza un’assegnazione legittima». Una situazione alla quale il leader del Carroccio vuole imporre una svolta.

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