Licata, sesso con minore a lei affidato: educatrice arrestata

Licata, sesso con minore a lei affidato: educatrice arrestata
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Giovedì 23 Luglio 2015, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 12:52
Con l'accusa di avere compiuto «atti sessuali con un minore» ospite della Comunità alloggio 'Isidoro' di Licata (Agrigento), la Polizia di Agrigento ha arrestato una educatrice, Veronica Cusumano di 27 anni.



È finita in manette perché «in diverse occasioni, abusando della sua qualità di educatrice addetta alla custodia della Comunità alloggio per minori con disturbo del comportamento 'Isidoro' e alla vigilanza sui minori ospiti della stessa, ha compiuto atti sessuali con un minore di 16 anni a lei affidato - spiegano gli investigatori in una nota - in particolare aveva reiterati rapporti sessuali completi con lo stesso all'interno del locale cucina della Comunità, sul pavimento e in altri luoghi all'interno della medesima stanza».



«Con l'aggravante di aver compiuto gli atti all'interno della Comunità durante l'orario notturno, mentre gli altri ospiti della Comunità dormivano, approfittando dell'assenza di altri operatori in servizio di vigilanza», dicono gli inquirenti. I fatti sarebbero avvenuti tra il gennaio e il maggio 2015.



È il terzo arresto di educatori di comunità alloggio in pochi giorni. Anche in questo caso il provvedimento è stato emesso dai pm Salvatore Vella e Simona Faga, del dipartimento delitti sessuali e contro la famiglia coordinato dal Procuratore della Repubblica Renato Di Natale, «nell'ambito della complessa indagine, tuttora in corso, sulle comunità alloggio in provincia di Agrigento». Le indagini, come nei precedenti episodi, sono state svolte dal Commissariato di PS di Palma di Montechiaro. «Le investigazioni, finalizzate ad individuare le responsabilità in ordine ad ulteriori ipotesi di reato, sono state delegate dalla Procura della Repubblica diretta da Renato Di Natale alla medesima Forza di polizia che ha operato in precedenza in occasione dei fermi di Angelo Grillo e Mirko Giugno», ricordano dalla Procura agrigentina.