«Quando si verificano episodi di simile gravità la decisione dell'istituto non è quella di sospendere lo studente dalle lezioni, ma di avviare un percorso di rieducazione», spiega Alessandra Fusaro, dirigente dell'istituto comprensivo 2 di Castelfranco, che conta 11 scuole nel territorio comunale. Il ragazzino, per due giorni, oltre ad assistere regolarmente alle lezioni, ha dovuto svolgere i lavori socialmente utili ordinati dalla scuola, come pulire i servizi igienici o raccogliere l'immondizia.
«La sospensione per un ragazzo diventerebbe una vacanza ingiustificata - sottolinea la Fusaro - Purtroppo nonostante il divieto molti ragazzi portano con sé il telefonino a scuola e lo utilizzano non appena ne hanno l'occasione, ma da parte della dirigenza l'obiettivo è di far capire agli studenti che bisogna rispettare le regole, coinvolgendo anche i genitori nel percorso educativo».
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