Salerno, bimba nasce morta, l'ira del padre: sfascia l'ospedale e riempie di botte il medico

I danni all'ospedale di Sarno dopo l'aggressione del padre della bimba
di Antonio Orza
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Lunedì 16 Ottobre 2017, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 08:04
Il primo vagito della bambina non lo ha sentito. Ed è stato subito buio. La sua bimba era nata priva di vita, per una morte intrauterina di feto a termine, ma lei, Nunzia, ha sperato fino all’ultimo momento che non fosse così. Alla tragica notizia della morte della sua piccola, i familiari hanno reagito aggredendo verbalmente e fisicamente i medici. È accaduto ieri, poco prima di mezzogiorno, nel reparto di ginecologia dell’ospedale «Martiri del Villa Malta», dove si sono vissuti momenti di forte tensione. Sul posto, allertati dagli operatori sanitari, sono intervenuti gli agenti del locale Commissariato di polizia, diretti dal vicequestore aggiunto Antonio Capaldo, che hanno sequestrato la cartella clinica della bimba deceduta. 

Una tragedia che ha colpito una giovane coppia di San Valentino Torio, che ha visto nascere, senza vita, la loro primogenita. Marito e moglie erano pronti a dare il benvenuto alla loro bambina e dopo gli ultimi controlli, i medici e il ginecologo della donna, che l’avevano visitata, avevano escluso complicazioni. La mamma e la bambina stavano bene. Poi all’improvviso la situazione è precipitata e i medici hanno deciso di far nascere la piccola con un taglio cesareo urgente. La bimba, però, è nata che non dava più segni di vita. I medici del reparto di ginecologia hanno fatto l’impossibile per salvarla, ma non c’è stato nulla da fare. A questo punto si è scatenata la rabbia dei familiari, che sono piombati all’interno del blocco operatorio sfasciandolo. Urla e grida all’indirizzo dei medici. Ad inveire contro l’équipe medica il padre, la nonna e la zia della neonata deceduta. Momenti di grande concitazione. All’uscita del blocco operatorio, il padre della neonata, accecato dalla rabbia, si è avventato contro il ginecologo di fiducia della moglie, che l’aveva seguita durante i nove mesi di gravidanza, aggredendolo con pugni e schiaffi. 
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