Va dall'otorino in ospedale per un mal d'orecchie: gli bucano il timpano

Va dall'otorino in ospedale per un mal d'orecchie: gli bucano il timpano
di Michela Allegri
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Martedì 28 Ottobre 2014, 05:44 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 11:02
Si era presentato al pronto soccorso lamentando un leggero disturbo all'orecchio destro. Sarà un tappo di cerume o una otite, ha pensato. È stato sottoposto auna visita di controllo e si è ritrovato con un timpano perforato. Non sono bastati mesi di antibiotici e antidolorifici per rimettere in sesto il paziente, un sessantenne romano, che non ha ancora riacquistato in pieno l'udito. E ora, per quella dannata visita, un otorino dell'ospedale Sant'Eugenio, all'Eur, rischia di finire sotto processo con l'accusa di lesioni colpose gravi. Il pubblico ministero Pietro Pollidori, titolare del fascicolo, ha appena chiuso le indagini nei confronti del camice bianco. Ora il medico avrà venti giorni di tempo per presentare memorie difensive attraverso il suo avvocato, per depositare documenti e per essere sottoposto a interrogatorio. Il passo successivo della Procura, invece, potrebbe essere una richiesta di rinvio a giudizio che porterebbe l'indagato a un passo dal processo.



LA VISITA

I fatti risalgono allo scorso maggio, quando il sessantenne si è recato al Sant'Eugenio per sottoporsi ad una visita di controllo. Da qualche giorno, infatti, provava un lieve fastidio all'interno dell'orecchio destro e così ha deciso di prenotare un accertamento accurato: si è rivolto a uno specialista in servizio presso il Reparto di Otorinolaringoiatria. A detta del medico, per risolvere il problema sarebbe bastato pulire accuratamente la membrana auricolare interna: un'operazione di routine, per niente pericolosa e della durata di pochi minuti, da effettuare attraverso l'utilizzo di un bastoncino uncinato. Durante l'intervento, però, il dottore avrebbe perforato il timpano del paziente. Il degente ha momentaneamente perso l'udito e ha anche sviluppato un'infezione fastidiosa e dolorosa che è stata debellata solo dopo un lungo ciclo di antibiotici prescritto da un altro specialista. A distanza di cinque mesi, poi, è ancora la tesi sostenuta nella denuncia, il problema di salute non sarebbe stato risolto e il paziente continua a lamentare uno stato di parziale sordità.