Coppia invitata a cena e uccisa
Così l'ingegnere napoletano
è finito nella trappola mortale

(foto da Gazzettino.it)
di Monica Andolfatto
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Domenica 18 Giugno 2017, 23:55 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 11:08

L’amore sbocciato durante un corso di inglese. Lei l’allieva russa che oltre all’italiano voleva perfezionare anche la lingua di Shakespeare. Lui il docente, descritto da tutti, specie dagli amici, come un bravissimo insegnante, con la passione per il mondo anglosassone. Fra i due vent’anni di differenza anche se a guardare le foto del suo profilo fb, Stefano Perale, da ieri in carcere con l’accusa di duplice omicidio premeditato, sembra più giovane dei 50 anni scritti all’anagrafe. Una relazione durata fino a un anno fa e poi interrotta, forse per un tradimento o forse semplicemente perché doveva finire. Certo lui c’era rimasto male, ma anche per Anastasia Shakurova, trent’anni compiuti lo scorso 31 marzo, e con un breve matrimonio alle spalle, non era stato facile. Poi era subentrata l’amicizia.
 


O così credevano. Il viaggio negli Stati Uniti e in Cina per Perale e qualche avventura sentimentale. Mentre per Anastasia un nuovo amore, con un coetaneo, Biagio Buonomo, napoletano, classe 1986, ingegnere aerospaziale. Si erano conosciuti - da quanto emerso - alla Superjet International partecipata di Finmeccanica e Sukhoi - di Tessera con la quale Biagio collaborava, quale dipendente della società partenopea Desà Engeneering, al progetto italo-russo e dove lei aveva lavorato per un’agenzia di vigilanza. Biagio, residente a Barano d’Ischia, da tre anni era ritornato nella sede centrale dell’azienda a Napoli e con ogni probabilità nei weekend cercava di vedersi con Anastasia. Forse, quest’ultima, quando ha ricevuto l’invito a cena a casa di Perale, non se l’è sentita di rifiutare e avrà chiesto di portare Biagio, pensando che l’ex si sarebbe rassegnato una volta per tutte. Supposizioni. Quello che è scattato nella mente del cinquantenne allo stato è un mistero. Quel che appare certo è che ha pianificato il delitto: anche se la vera vittima predestinata era la donna.

Fra gli scenari ipotizzabili, il fatto che Anastasia poteva presentarsi con qualsiasi altra persona e il finale tragico, efferato, assurdo non sarebbe cambiato. L’auto con la quale i due sono andati incontro alla morte, è ancora nel parcheggio condominiale: una Tucson Hyundai di colore nero, intestata a Biagio Buonomo. Sul sedile posteriore uno shopper della LuJo e della gomma piuma. Vicino al cambio alcuni auricolari per il cellulare. Da quando sono scesi dal suv il loro destino era segnato. Non lo sapevano. L’unico dei due che si sarebbe reso conto che stava per essere ucciso è stato Biagio: il sonnifero non lo aveva tramortito completamente e quando si è sentito premere in volto con una pezza imbevuta di cloroformio ha reagito e allora sono iniziate le sprangate con un tubo di metallo. Una ricostruzione dei fatti tutta da confermare e fatta in via provvisoria anche in base alle parole che Perale avrebbe detto ai poliziotti che lo hanno raggiunto dopo la sua telefonata al 113. Sarebbe stato sempre lui a spiegare che lo ha finito in cucina e poi lo trascinato per le scale, dal primo piano, fino all’ingresso principale - voleva disfarsi del cadavere? - dove avrà recuperato lucidità rendendosi conto di tutto l’orrore.
Maturato e consumato fra le 22 e le due della notte fra sabato e domenica. 

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