Ruby, Berlusconi indagato da pm Milano
Premier: invidiosi, sovvertono democrazia

Karima El Mahroug, detta Ruby
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Venerdì 14 Gennaio 2011, 10:53 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 00:01

ROMA (14 gennaio) - Il premier Silvio Berlusconi indagato per prostituzione minorile per aver avuto rapporti sessuali in cambio di denaro con la giovane marocchina Karima "Ruby" El Mahroug - che all'epoca era minorenne. Berlusconi non ha mai avuto rapporti sessuali con Ruby, replicano i legali del premier, che respingono ogni accusa e affermano: la procura di Milano non ha competenza. In serata Berlusconi parla di ennesima invenzione dei pm, accusandoli di essere invidiosi per non essere stati invitati alle cene, di voler sovvertire la democrazia e di non vedere l'ora di difendersi in tribunale.

Berlusconi è anche accusato di concussione per aver esercitato pressioni nei confronti dei funzionari della questura di Milano per ottenere il "rilascio" della ragazza, trattenuta negli uffici di polizia nel maggio scorso perché accusata di furto, e il suo affidamento alla consigliere regionale lombarda del Pdl Nicole Minetti, in modo che la vicenda dei rapporti con la minorenne non emergesse.

La procura di Milano ha intenzione di chiedere il processo con rito immediato. Per chiedere il rito immediato serve l'evidenza della prova, che in questo caso esiste secondo gli inquirenti, e un tempo d'indagine non superiore ai tre mesi.

È la svolta nel caso Ruby, che è stata ufficializzata con un comunicato della procura di Milano. Iscritto nel registro degli indagati «in data 21 dicembre 2010», i magistrati hanno notificato un invito a comparire al premier. Tre date sarebbero state proposte al presidente del Consiglio per rispondere all'invito a comparire: si tratterebbe del 21, 22 e 23 gennaio.

Nella stessa inchiesta, coordinata dai procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e dal pm Antonio Sangermano, sono indagati anche Minetti, il direttore del Tg4 Emilio Fede e l'agente di spettacolo Lele Mora. Tutti e tre sono accusati in concorso di aver indotto alla prostituzione Ruby tra il febbraio e il maggio dello scorso anno.

Nell'arco dello stesso periodo di tempo Berlusconi avrebbe avuto rapporti sessuali con la giovane, all'epoca 17enne, nella residenza di Arcore. Mora, Fede (ai due stamani è stata notificata un' informazione di garanzia, come comunicato dalla Procura) e la Minetti avrebbero gestito anche un giro di prostitute maggiorenni: a loro, infatti, viene contestata anche la violazione di alcune disposizioni della legge Merlin e, in particolare, l'aver indotto, favorito e sfruttato la prostituzione reclutando più prostitute.

«I Pm di Milano si sono inventati il reato di cena a casa del presidente del Consiglio», dice Silvio Berlusconi in un messaggio ai Promotori delle libertà. Il Cavaliere ha detto che il caso non avrà nessuna influenza sul governo e lui intende andare avanti. «Mi aspettavo francamente che dopo la sentenza della Corte, per ricominciare, attendessero almeno una settimana. Invece i Pm di Milano non hanno resistito e la sera stessa mi hanno mandato il loro biglietto di auguri per il nuovo anno e per l'occasione si sono inventati il reato di cena privata a casa del Presidente. Ho dedotto che sono invidiosi e che mi fanno i dispetti per non essere stati invitati anche loro. Come al solito, anche questa vicenda finirà nel nulla perchè nel nulla si basa ma intanto il Presidente del Consiglio e l'Italia saranno stati infangati senza che nessuno poi paghi alcunché».

«Alcuni pm vogliono sovvertire democrazia». «Se volessi prendere sul serio un'iniziativa che seria in realtà non è - aggiunge Berlusconi - direi che si è superato ogni limite e che alcuni magistrati che non potrebbero neppure indagare per ragioni di competenza funzionale e territoriale stanno tentando di sovvertire le regole fondamentali della democrazia. È necessario intervenire con urgenza per evitare che certi magistrati possano impunemente violare la privacy dei cittadini comprimendo la loro libertà. I giornali raccontano soprattutto pettegolezzi e svolgono sempre più spesso un'opera di disinformazione».

«Io non vedo l'ora di difendermi in tribunale da accuse tanto assurde - ha detto Berlusconi - Ma non credo, e per questo la nostra maggioranza aveva voluto quella legge, non credo che serva al paese una continua guerra fra la politica e una parte della magistratura. Sono gli stessi numeri a denunciare la persecuzione politico-giudiziaria a cui sono stato e sono sottoposto con l'evidente finalità di farmi fuori, essendo io considerato, da parte della sinistra e dei suoi giudici, un ostacolo insuperabile e quindi da eliminare con ogni mezzo per il raggiungimento del potere. I magistrati che mi hanno infangato non hanno mai pagato dazio per i loro errori. Sono sceso in campo per servire il Paese, è in atto una evidente persecuzione politica da parte dei magistrati di sinistra sostenuti dalla sinistra politica, una persecuzione che si è articolata su 105 indagini e in 28 processi, il record assoluto credo di tutta la storia dell'uomo in qualunque paese del mondo. Questi processi hanno impegnato i miei difensori in 2.560 udienze, con più di 1.000 magistrati intervenuti con un costo, per me, di oltre 300 milioni di euro in avvocati e consulenti e credo con un costo di pari importo per lo Stato e quindi per i contribuenti. I 28 processihanno dato luogo a 10 assoluzioni, 13 archiviazioni e sono 5 i processi ancora in corso. Nessuno di questi processi è collegato alla mia attività di governo come Presidente del Consiglio».

Anche la casa di Ruby, a Genova, è stata perquisita stamani. Gli investigatori si sono presentati anche nell'ufficio di Giuseppe Spinelli, storico uomo di fiducia e amministratore del patrimonio del premier, per eseguire una perquisizione, rinunciando però poi, pare, quando gli è stato opposto il fatto che gli uffici sono di pertinenza della segreteria politica di Berlusconi.

«Sesso con Ruby da febbraio a maggio 2010, ci sono le prove». Secondo il pm, Berlusconi avrebbe avuto rapporti sessuali con Ruby dal febbraio al maggio 2010. Secondo l'accusa, infatti, Karima El Mahroug sarebbe andata ad Arcore non solo tre volte, come finora da lei stessa ammesso, ma molte di più nei mesi tra febbraio e maggio 2010, in alcuni periodi in modo continuativo. A provare che in occasione di quegli incontri si sarebbero consumati rapporti sessuali, ci sarebbero inoltre delle fonti di prova tecniche più che testimoniali.

Ruby sarebbe andata nella villa di Arcore il 14 febbraio e poi in altre occasioni. Le serate della giovane marocchina nella residenza del premier sono state ricostruite attraverso l'analisi delle celle telefoniche alle quali si è agganciato il suo telefonino. Il cellulare della ragazza risulterebbe ad Arcore nel week-end del 25 aprile (24, 25 e 26), il 1° maggio e nei giorni di Pasqua e Pasquetta.

Nel fascicolo dell'indagine ci sarebbero anche foto digitali e filmati custoditi nel pc che venne sequestrato il 28 ottobre scorso nella comunità-alloggio di sant'Ilario (Genova) dove viveva Ruby. I filmati e le foto riguardano alcune feste in Sardegna.

La svolta nelle indagini si sarebbe avuta grazie alla verifica delle celle in ingresso delle telefonate delle persone coinvolte nell'inchiesta. Nell'inchiesta, stando a quanto si è appreso, ci sarebbero numerose intercettazioni che riguardano le persone coinvolte nelle feste a luci rosse. Fonti giudiziarie hanno però precisato che, nel rispetto della legge Boato del 2003, non sono state intercettate le telefonate e acquisiti i tabulati dei parlamentari.

I legali del premier: mai rapporti sessuali con minore. «E' palesemente destituito di ogni fondamento» l'assunto che Berlusconi avrebbe avuto rapporti sessuali con Ruby quand'era minorenne. Lo precisano gli avvocati del premier Piero Longo e Niccolò Ghedini. «Come risulta dalle stesse dichiarazioni della ragazza e dalle puntuali indagini difensive svolte in merito sulla vicenda, mai vi sono stati rapporti sessuali, ma soltanto una conoscenza senza implicazioni di carattere intimo. Qualsiasi illazione sul punto, dunque, è destinata ad essere totalmente smentita da dati fattuali. La nuova indagine nei confronti del presidente del Consiglio da parte della procura di Milano appare talmente assurda ed infondata in fatto ed in diritto che non meriterebbe commento alcuno. Si deve per osservare che le ipotesi prospettate sono già state ampiamente smentite da tutti i testimoni e dai diretti protagonisti. Il depositare in questa fase parziale stralci di atti di indagine, fra cui moltissimi giuridicamente inutili e confezionati in chiara prospettiva accusatoria, fa apparire questa vicenda più mediatica che processuale, che non potrà che concludersi con una doverosa archiviazione». I due legali parlano di una «gravissima intromissione nella vita privata del presidente del Consiglio senza precedenti nella storia giudiziaria del Paese».

«Dalla lettura dell'atto notificato si può evincere come la Procura di Milano stia procedendo nei confronti del Presidente Berlusconi in maniera non conforme alla normativa vigente», affermano poi Ghedini e Longo aggiungendo che «fermo restando l'infondatezza dell'intero assunto accusatorio, per quanto concerne la ipotizzata concussione, dallo stesso capo di incolpazione si evince che, anche in questa fase, la competenza funzionale è pacificamente del Tribunale dei Ministri mentre, anche ad escludere la connessione peraltro contestata, per la asserita vicenda di Ruby, comunque la competenza territoriale proprio dal capo di incolpazione è da individuarsi presso il Tribunale di Monza».

Fede: apprendo dai giornali, non so nulla. «Che io sia indagato i giornali lo scrivono da mesi, ma, con tutto il rispetto che ho per il lavoro dei miei colleghi, devo dire che a me non risulta assolutamente - ha detto Fede - Se essere indagato significa aver ricevuto un atto di garanzia, non lo sono assolutamente. Della vicenda Ruby credo di aver già detto tutto: l'ho conosciuta a casa di Berlusconi, ma non l'ho presentata io al presidente, né so chi lo abbia fatto, né sapevo che all'epoca fosse minorenne».

Lele Mora: nulla da dire. «Sono in una riunione, non ho niente da dire né ora né dopo», ha detto Lele Mora, raggiunto al telefono dall'Ansa. Mora ha sempre dichiarato di non aver portato lui Ruby nella residenza del premier ad Arcore.

Minetti a lungo in questura a Milano. Il consigliere regionale della Lombardia del Pdl, indagata per favoreggiamento della prostituzione, era entrata negli uffici della squadra mobile per firmare gli atti del sequestro messo a segno stamane dagli agenti nel suo ufficio e nella sua abitazione. A Minetti sono stati sequestrati il computer e alcune fatture, secondo quanto afferma il suo difensore, che ha assistito alle perquisizioni nell'uficio e nell'abitazione della sua assistita. Secondo l'avvocato Daria Pesce, Minetti è stata in questura solo per firmare il verbale relativo alla perquisizione. Anche se Minetti è entrata alle 12 circa negli uffici di via Fatebenefratelli ed è uscita solo alle 18, a bordo di una X 5 di colore blu, senza rilasciare alcuna dichiarazione.

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ridicoli. Legittimo impedimento salvo»

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