Rozzano, genitori davanti a scuola
Arriva Salvini: «Qui crolla tutto»

Rozzano, genitori davanti a scuola Arriva Salvini: «Qui crolla tutto»
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Lunedì 30 Novembre 2015, 17:59 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 10:14

Un capannello di genitori dell'istituto comprensivo Garofani e di abitanti di Rozzano sin da stamattina discutono animatamente del caso che ha investito il centro alle porte di Milano, in cui il preside della scuola è accusato di aver vietato la festa di Natale.

Il preside, Marco Parma, ha precisato nei giorni scorsi di non aver vietato la festa ma di essersi opposto al fatto che due mamme insegnassero canti religiosi natalizi ai bambini durante la messa. Le due fazioni cercano di ricostruire come sono andate le cose con toni accesi. C'è chi si schiera dalla parte del preside e afferma che «la decisione non è stata presa da lui» e ricorda come da settembre si fosse deciso di fare un «concerto di inverno» e che, quindi, la festa di Natale non è stata abolita. «Sono sottigliezze - rispondono gli altri - sono faziosità, noi vogliamo la festa di Natale. A parole sono apparentemente tutti d'accordo: «Qui la politica non c'entra e non vogliamo che c'entri», spiegano. «Se arrivano i politici non possiamo certo impedirlo - proseguono - ma non li abbiamo certo chiamati noi».

I politici in effetti sono arrivati. Davanti all'Istituto sono comparse bandiere di Fratelli d'Italia, italiane ed anche una della Liga Veneta, con il Leone di San Marco. Qualcuno tra i presenti ha esclamato: «È una scuola, non c'entrano le bandiere». «Via le bandiere, non c'entrano nulla», hanno detto altri genitori presenti mentre altri ancora hanno gridato: «Vergogna».

Esponenti di Forza Italia, con il coordinatore lombardo, Mariastella Gelmini, hanno intonato «Tu scendi dalle stelle» davanti alla sede di via Milano, e non in quella di via Garofani, dell'istituto comprensivo di Rozzano, al centro del caso del concerto natalizio che sarebbe stato rinviato dal preside, mentre l'insegnante lo nega. Gli esponenti di Forza Italia hanno anche esposto uno striscione "orgogliosi delle nostre tradizioni", "Il Natale non si tocca". "Non ci può essere accoglienza se manca l'orgoglio delle nostre radici e della nostra storia".

Poi sono arrivati anche l'ex ministro della Difesa Ignazio La Russa e il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. Quest'ultimo, impugnando un megafono, ha invitato «tutte le mamme e tutti i papà, di tutte le religioni, a spiegare ai loro bambini che la convivenza è bella ma il 25 dicembre rimane la festa di Natale». «Penso che anche i bambini di altre religioni siano contenti di festeggiare il Natale - ha proseguito il leader della Lega Nord -, e se non ci penserà il preside a farlo, ci pensino le mamme e i papà». «Ora, però - ha esortato - occupiamoci di soffitti, lavagne e muri che sono le cose più importanti, non le canzoni di Natale». Davanti alla scuola Salvini è stato applaudito da militanti ma anche da cittadini rozzanesi.


Salvini: «Qui crolla tutto». «Degrado, sporcizia, pareti sporche e scrostate. Aule, bagni e cortili fatiscenti se non addirittura pericolosi per i bambini, scotch e cartoni per impedire ai topi di scorrazzare tra i banchi. Dopo aver donato il presepe alla scuola Garofani di Rozzano, Matteo Salvini, accompagnato da alcuni insegnanti e genitori, ha visitato l'interno della scuola scoprendo che la vicenda del mancato festeggiamento del Natale è solo uno dei problemi della scuola e anzi, «stupisce molto che il dirigente scolastico si preoccupasse tanto di impedire il Natale invece di garantire i livelli minimi di sicurezza al plesso scolastico». È quanto si legge in una nota della Lega Nord.

«Abbiamo rimesso al suo posto Gesù Bambino e ribadito che i Canti di Natale non danno fastidio a nessuno ma bambini, insegnanti e genitori si meritano una scuola migliore», ha proseguito Salvini sottolineando: «Renzi, se ci sei batti un colpo» e «vieni a visitare la scuola di Rozzano. Dov'è finita la tanto decantata buona scuola? E i soldi per la messa in sicurezza? Di certo qui a Rozzano non sono mai arrivati. Tetti crollati abbandonati in cortile, buchi nei bagni tappati con nastro adesivo per pacchi nel tentativo di fermare i topi».

Sulla sua pagina Facebook, Salvini ha postato una serie di foto scattate all'interno dell'istituto in via Garofani dove compaiono
«pareti imbrattate e scrostate, porte delle aule bloccate dall'interno con sbarre di ferro, cartone utilizzato per separare i bagni maschili e femminili». «Pazzesco - dice Salvini - i genitori mi hanno raccontato che la prossima settimana si armeranno di secchi di vernice, pennelli e rulli per imbiancare aule e corridoi.

E Renzi dov'è finito? La sua buona scuola? Crollata, come il tetto della Garofani di Rozzano».

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