Arriva la vespa velutina killer delle api: a rischio produzione di miele e impollinazione alberi da frutto

Arriva la vespa velutina killer delle api: a rischio produzione di miele e impollinazione alberi da frutto
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Martedì 6 Dicembre 2016, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 20:17
Allarme del Crea sugli spostamenti della Vespa velutina, o calabrone asiatico, pericoloso insetto alieno predatore di api e altri impollinatori, che, dopo la penetrazione in Liguria di ponente, dove è apparsa nel 2012, e Piemonte meridionale e centrale (in provincia di Cuneo e Torino), si sta ora spingendo sempre più verso il Veneto, la Lombardia e l'Emilia.

Comparsa in Europa per la prima volta nel 2004 in Francia, la Vespa velutina è stata responsabile, secondo i dati forniti dalla Francia stessa, della perdita di alveari pari al 50% con un avanzamento potenziale di 100 chilometri l'anno. «Oltre a cacciare direttamente le api all'ingresso dell'arnia, il calabrone impedisce loro di uscire per raccogliere nettare e polline, indebolendo in questo modo anche le colonie che rischiano di morire» sottolinea illil Crea. La segnalazione è giunta sul sito della rete scientifica StopVelutina coordinata dal Crea e comprendente Cnr, Università di Firenze, Università di Pisa e gli apicoltori di Apiliguria.

«Si tratta sicuramente del calabrone asiatico -conferma Laura Bortolotti, entomologa del Crea e coordinatrice di StopVelutina - e purtroppo ora è tardi per mettere in piedi una squadra che individui ed eradichi i nidi». «In questa stagione, infatti, i nidi sono già spopolati e - spiega la scienziata - le regine di velutina, già fecondate dai maschi, stanno iniziando il periodo di svernamento in attesa di fondare una nuova colonia». A primavera, avverte, «la popolazione di calabroni potrebbe aumentare esponenzialmente». I ricercatori del Crea, quindi, sono già al lavoro per avviare una procedura di sorveglianza per la prossima primavera. In accordo con la Regione Veneto e con quelle limitrofe, infatti, spiega l'ente di ricerca, «si coordineranno con gli apicoltori, le associazioni, i rappresentati di enti competenti per delineare insieme una strategia per tentare di eradicare o quantomeno contenere questo nuovo focolaio della vespa Velutina».

In quest'ottica, aggiunge ancora il Crea, «è sempre più urgente il finanziamento di una rete di monitoraggio scientifica, composta da alveari sentinella, in grado di intercettare l'avanzata di questo e altri parassiti».
La rete preesistente, grazie ai progetti Beenet e Velutina, non è stata più finanziata ed è oggi basata solo sul volontariato degli apicoltori. «Occorre dunque - conclude Laura Bortolotti - proseguire e incrementare le reti regionali già avviate nelle regioni fin ora considerate indenni, come quelle di Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, e ampliarle al Veneto e a tutto il Nord Italia».
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