Rogo di Centocelle, fermato un 20enne pregiudicato: era già stato arrestato per lo scippo a Yao

Rogo di Centocelle, fermato un 20enne pregiudicato: era già stato arrestato per lo scippo a Yao
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Giovedì 1 Giugno 2017, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 09:27

Serif Seferovic, di 20 anni, è stato fermato per l'omicidio plurimo delle sorelle Halilovic Elisabeth, Francesca e Angelica, 4, 8 e 20 anni, morte nel rogo del camper nel quartiere Centocelle a Roma. Lo fa sapere la Questura di Roma spiegando che dopo un'intensa attività di indagine, personale della sezione omicidi della squadra mobile di Roma, in collaborazione con la squadra mobile di Torino, ha eseguito un fermo del pubblico ministero emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. 


Sefer Severovic


Il nomade di 20 anni era già stato arrestato dalla polizia  sei mesi fa per il furto della borsa della studentessa cinese Zhang Yao, morta poco dopo essere stata investita da un treno mentre inseguiva i suoi scippatori lo scorso anno a Roma. Lo si apprende da fonti investigative. Per quell'episodio furono arrestati tre nomadi con l'accusa di furto con strappo. Il ventenne patteggiò poi la condanna a due anni, con la condizionale perché risultava incensurato.

 


Il ventenne arrestato sarebbe stato 'incastrato' dalle telecamere e da alcune testimonianze. Secondo gli investigatori, sarebbe lui l'uomo ripreso mentre lancia la bottiglia incendiaria contro il camper in cui dormiva la famiglia Halilovic. Per chi indaga il movente è legato a liti tra le due famiglie nomadi maturate all'interno del campo di via Salviati. A quanto ricostruito, pochi giorni prima del rogo del camper la famiglia Seferovic aveva repentinamente abbandonato il campo. Il fermato avrebbe inoltre un furgone con le caratteristiche di quello presente sulla scena del delitto. Proseguono le indagini per risalire a probabili complici.

«Io non c'entro niente con questa storia, in quei giorni non mi trovavo neanche a Roma», ha riferito nei giorni scorsi Serif Seferovic,parlando con il suo difensore, l'avvocato Gianluca Nicolini. Seferovic aveva contattato il penalista dopo che era apparso il suo nome su alcuni quotidiani in riferimento al triplice omicidio delle sorelle rom. «Non so perché mi vogliano tirare in ballo in questa vicenda - avrebbe aggiunto - ma non ho nulla a che fare con questa tragedia». È fissato per il prossimo 6 giugno l'accertamento tecnico irripetibile sulle impronte digitali trovare sulla bottiglia utilizzata per appiccare l'incendio che ha causato la morte di tre sorelle.


 

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