Roma, la Grande Moschea chiude le porte ai cristiani

Roma, la Grande Moschea chiude le porte ai cristiani
di Valeria Arnaldi
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Sabato 10 Settembre 2016, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 02:16

Sono oltre 2000 le confederazioni, associazioni e comunità, alle quali si aggiungono atenei e sindacati, nazionali e internazionali, che hanno dato l'adesione alla giornata di apertura delle moschee a cristiani, laici e fedeli di altre religioni, organizzata per domani da Co-mai, Comunità del mondo arabo in Italia, e Movimento Uniti per Unire, con l'obiettivo di mandare un messaggio di pace all'insegna del dialogo interreligioso in occasione del quindicesimo anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle. A queste adesioni si aggiungono quelle della maggior parte delle moschee e dei luoghi di culto islamici in Italia. Una risposta libera e tutt'altro che scontata, considerata dallo stesso Foad Aodi, focal point in Italia per l'Alleanza delle Civiltà, delle Comunità del Mondo Arabo in Italia, del Movimento Uniti per Unire, la «prova del nove per l'integrazione». Secondo il censimento effettuato da Co-mai proprio per pianificare l'iniziativa, le realtà culturali musulmane nel Paese sono intorno a 1400 e circa il 70 per cento ha un luogo di culto o moschea. Quasi trecento non hanno risposto all'evento. Tra queste spicca la Grande Moschea di Roma. Un silenzio che non può non farsi sentire.

IL SILENZIO
La moschea, una delle quattro ufficiali sul territorio nazionale nonché la più grande d'Europa, aveva già disertato l'invito precedente, che lo scorso 31 luglio ha portato oltre 23mila musulmani nelle chiese. In quell'occasione, il portavoce della Grande Moschea aveva manifestato pubblicamente il suo disaccordo. Stavolta, nessuna dichiarazione ufficiale, solo il silenzio, nonostante i molti solleciti, pure di esponenti di ambasciate arabe, e perfino la proroga dei termini fissati per l'adesione delle moschee, slittata di un giorno proprio nella speranza che quelle porte fossero aperte. Non sarà così. La Grande Moschea la domenica è chiusa e lo sarà anche durante la manifestazione.

«Il mio desiderio è che la Grande Moschea sia con noi domani - commenta Foad Aodi - e riteniamo che questa sia l'aspirazione del 98 per cento di arabi e musulmani in Italia, visto il consenso ottenuto dall'iniziativa. Sono proprio le comunità ora a chiedere con forza una risposta della Grande Moschea. Speravo che questa potesse essere l'occasione per chiudere la pagina della mancata adesione alla giornata nelle chiese. Stiamo aprendo una pagina nuova, di rinascimento, e il ruolo della Grande Moschea è importantissimo, sia in Italia che all'estero. Noi rimaniamo aperti al dialogo e invitiamo i suoi esponenti nella moschea in via della Magliana».
Aodi, dalle 17, sarà lì ad attendere loro e quanti vorranno partecipare. Dalle 17 alle 20, domani, quindi, le moschee che hanno aderito saranno aperte ai non-musulmani. Ad accoglierli, imam ed esperti di religione islamica pronti a rispondere a eventuali domande.

LA FESTA DEL SACRIFICIO
La giornata non sarà un'occasione di preghiera ma di visita per vincere paura e pregiudizi. L'iniziativa proseguirà, in modo diverso, il giorno dopo, festa islamica del Sacrificio. «È la ricorrenza più importante per i musulmani - spiega Aodi - invitiamo ad andare davanti alle moschee e ai luoghi di culto islamico per uno scambio di auguri. Dalle 9 del mattino, moschee, ma pure stadi e parchi usati per la preghiera, saranno nuovamente teatro di dialogo. Lunedì, però, non sono previste visite. L'apertura è domani. Starà a ogni struttura valutare se aprire le porte pure il giorno dopo, specifica Aodi, che per sostenere e diffondere l'invito, ha scritto a Papa Francesco: Penso che il Pontefice dirà qualcosa in merito domani. Intanto, si ribadisce il significato dell'iniziativa: Mandare un messaggio di pace e far sentire anche le voci laiche del mondo arabo.