Secondo la ricostruzione dell'Arma, i 63 volumi ritrovati erano andati confusi con altri di una collezione donata da una fondazione bancaria, pare durante un trasloco da una villa napoleonica all'altra. Alle ricerche hanno partecipato anche i militari del nucleo di tutela del patrimonio culturale di Firenze. Dagli accertamenti è emerso che tali opere non sarebbero mai state oggetto di passaggio di consegna tra i vari responsabili dei musei napoleonici sull'isola.
Ora, proseguono le ricerche dei nove volumi che mancano ancora.
I carabinieri avevano iniziato le indagini ipotizzando il furto dopo che il Comune di Portoferraio, la Soprintendenza e il direttore del museo napoleonico di Villa dei Mulini denunciarono alla procura l'ammanco. In realtà le ricerche hanno permesso di appurare che le cause della sparizione sono state altre. Nel 2014 peraltro era stata disposta la catalogazione elettronica dei volumi a cura di una ditta incaricata dal Comune.
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