Reggia di Caserta, case affittate a 3 euro: danno da 1 milione e 200mila euro

Reggia di Caserta, case affittate a 3 euro: danno da 1 milione e 200mila euro
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Giovedì 7 Aprile 2016, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 19:37
La 'mala gestio' degli alloggi interni alla Reggia di Caserta, occupati da dipendenti della Soprintendenza o da loro familiari, ammonta a 1,2 milioni di euro. Per questo la Guardia di Finanza, al termine di accertamenti condotti su delega della Corte dei Conti della Campania, ha notificato al soprintendente pro tempore di Caserta e a tre dirigenti pro tempore dell'Agenzia del Demanio - Filiale Campania, ritenuti responsabili, gli inviti a dedurre relativi alla gestione degli alloggi del complesso monumentale vanvitelliano. L'inchiesta, svolta dal Nucleo di polizia tributaria di Caserta, ha fatto emergere come le amministrazioni pubbliche coinvolte, Demanio e Soprintendenza, nel corso degli anni abbiano non solo subito e tollerato la permanenza sine titulo in 15 alloggi del complesso vanvitelliano di ex dipendenti o di loro parenti ma, soprattutto, abbiano permesso agli stessi di corrispondere un importo mensile nettamente inferiore al reale valore di mercato delle locazioni di unità immobiliari con medesime caratteristiche logistico-strutturali. Una circostanza, quest'ultima, aggravata ancor di più dalla ubicazione degli alloggi all'interno della Reggia di Caserta, complesso monumentale di indubbio pregio storico, artistico e culturale, nonché inserito nella World Heritage List dell'Unesco dal 1997.

«Significativa», secondo gli investigatori, è la condizione di vantaggio degli occupanti gli alloggi, i quali, oltre a usufruire di parcheggi in spazi interni al complesso monumentale, hanno anche la possibilità di accesso e utilizzo delle aree dello stesso Parco Vanvitelliano. Dall'attività d'indagine dei finanzieri di Caserta è emerso che, per gli alloggi di grandissimo pregio occupate dai privati, sono stati corrisposti canoni mensili compresi tra un minimo di 3 euro e un massimo di 145 euro. Le Fiamme Gialle hanno, inoltre, appurato che i consumi idrici dei menzionati alloggi sono sempre stati totalmente a carico della Soprintendenza che, avendo la gestione di alcuni sistemi per il sollevamento e la potabilizzazione della risorsa idropotabile, non ha mai richiesto ai privati occupanti gli alloggi alcuna somma a ristoro delle spese sostenute. Sono inoltre in corso indagini della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, al fine di accertare eventuali fattispecie di rilevanza penale.

La nota del demanio
L’Agenzia del Demanio informa che offrirà piena collaborazione alla Procura della Corte dei Conti della Campania.
In riferimento alle responsabilità ipotizzate, anche per funzionari interni, l’Agenzia ha accolto “l’invito a dedurre” del magistrato requirente, finalizzato a far acquisire ulteriori elementi conoscitivi utili a ricostruire un quadro completo e trasparente della vicenda. L’Agenzia del Demanio, consapevole della grande responsabilità che i funzionari dello Stato assumono nell’esercitare il delicato ruolo della gestione dell’amministrazione pubblica, condanna con fermezza qualsiasi comportamento negligente nella gestione del patrimonio pubblico e lesivo dell’interesse dello Stato e dei cittadini.

 
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