Ravenna, ricatto a luci rosse per politico: coppia finisce in manette

2 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Ottobre 2013, 20:47 - Ultimo aggiornamento: 23:30
RAVENNA - Il Gip Antonella Guidomei, dopo avere convalidato gli arresti, ha concesso i domiciliari alla coppia arrestata a Faenza, nel ravennate, sabato mattina per un presunto ricatto a luci rosse nei confronti di un esponente politico locale. Gli accusati sono un quarantunenne forlivese impiegato civile di una struttura militare; e una quarantasettenne faentina compagna dell'uomo e consulente nella città romagnola per un'associazione di categoria. La Procura aveva invece chiesto il carcere per entrambi. I due - finora incensurati e difesi dagli avvocati Marco Martines di Forlì, Stefano Donati di Faenza e Giorgio Guerra di Bagnacavallo - devono rispondere di estorsione in concorso; mentre solo l'uomo anche di resistenza e lesioni per avere tentato di divincolarsi dai carabinieri della locale compagnia al momento dell'arresto.



Secondo l'accusa, i due perlopiù attraverso sms spediti con il cellulare della donna, avevano chiesto all'esponente politico, in passato amante di lei, 15 mila euro rateizzabili per mettere a tacere tutto per sempre.
Ma la vittima aveva raccontato tutto alla moglie e ai carabinieri, i quali si erano appostati sotto al portico dell'ex palazzo delle Poste dove si sarebbe dovuto svolgere il pagamento della prima rata da 4.000 euro. Ieri davanti al giudice i due hanno invece spiegato tra le altre cose di avere ricevuto dall'altro l'offerta di 10 mila euro per non dovere restituire a lei un sex toy allo stato introvabile.