Rai, Gabanelli e Fazio parlano di addio
poi il Cda conferma i programmi di Rai3

Milena Gabanelli
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Lunedì 13 Giugno 2011, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 00:25
ROMA - Rai di nuovo nella tempesta dopo le parole di Milena Gabanelli, che ieri ha detto chiudendo Report non so se ci

vedrete ancora, e la lettera nella quale Fabio Fazio annuncia l'intenzione di fare Vieni via con me altrove, denunciando ostilità e diffidenza da parte dell'azienda. Mentre si riunisce il cda per i prossimi palinsesti, l'opposizione attacca, sulla scia delle polemiche della scorsa settimana su Santoro e Annozero.



Il cda Rai questa mattina ha approvato i palinsesti autunnali, confermando i programmi di Rai3. Hanno votato a favore otto consiglieri, con l'astensione di Antonio Verro. Nei palinsesti figurano così Che tempo che fa, Ballarò, Parla con me e Report. Il dg Lorenza Lei avrebbe assicurato che per i programmi previsti verranno fatti i contratti necessari ad assicurare la messa in onda con la conferma dei cast. I palinsesti autunnali sarebbero sostanzialmente immutati. Sarebbe stato deciso di inserire nella seconda serata di Rai2, il mercoledì e il giovedì, una trasmissione su temi internazionali ed una su temi economici, entrambe affidate al Tg2. Il cda dovrebbe tornare a riunirsi giovedì alle 10.30.



Il dg Lorenza Lei avrebbe espresso disappunto per la lettera di Fabio Fazio, sostenendo che le trattative per il rinnovo del contratto con il conduttore sono a buon punto. In scadenza ci sono anche i contratti di Giovanni Floris, Milena Gabanelli e Serena Dandini. Il dg avrebbe garantito tutti gli sforzi necessari per definire gli accordi il più velocemente possibile e avrebbe anche aperto, nel rispetto delle richieste del conduttore, alla conferma del cast della trasmissione della passata stagione.



Verro ha escluso che ci fosse un veto da parte sua su alcuni personaggi televisivi, e parla di «un'occasione mancata per tentare di rinnovare le formule editoriali dei programmi di approfondimento». Il resto della maggioranza in cda ha dato il via libera, pur mettendo per iscritto la richiesta di maggior pluralismo. Il consigliere di minoranza Giorgio Van Straten si aspetta, invece, che «entro poche ore il dg proceda alla definizione dei contratti», mentre il collega Nino Rizzo Nervo avverte che il servizio pubblico non può «introdurre alcuna norma contrattuale che limiti l'autonomia editoriale e creativa di autori e conduttori».



«Non so se ci vedrete ancora», così Milena Gabanelli aveva salutato i telespettatori di Raitre nell'ultima puntata di stagione di Report, il programma che tra l'altro aveva proposto un esclusivo video dalla Libia sulle violenze delle truppe di Gheddafi agli insorti. «Abbiamo sempre sperato, pensato di essere una risorsa e non un problema», ha concluso la giornalista.



Non si vedrà in Rai una nuova edizione di Vieni via con me, ha scritto Fabio Fazio a Repubblica, spiegando che la decisione è arrivata dopo «l'indifferenza e l'ostilità da parte dell'azienda, evidente fin dal primo momento. Ho deciso di non correre più un simile rischio professionale» e «che non sono più disponibile a ripetere l'esperienza di Vieni via con me in questa Rai. Se altrove troverò le condizioni necessarie, l'entusiasmo e la condivisione del progetto, il pubblico potrà ritrovare presto me e Saviano di nuovo insieme».



Fazio lamenta di avere ricevuto da tempo la riproposta da parte di Ruffini per Che tempo che fa e Vieni via con me, ma «da sei mesi aspetto una decisione. Nel mio caso l'accordo economico è stato immediatamente trovato, ma quello su cui accordo non può esserci è la rinuncia a garanzie minime e indispensabili». Garanzie (come quelle di potersi avvalere della collaborazione di Gramellini e «dell'irrinunciabile» Luciana Littizzetto) che al momento non sono ancora arrivate. Intanto circola ogni tipo di indiscrezione sui giornali e si sentono «definizioni di Rai Tre e di chi ci lavora offensive e inaccettabili».



Fazio riferisce di aver scritto al direttore generale, Lorenza Lei, per il momento senza avere risposta, chiedendo «che senso ha? Come si può lavorare in questa maniera? Quale colpa ci viene imputata?. Ho letto che Milena Gabanelli nemmeno è stata ricevuta, che a Floris è stato consigliato di dedicarsi a qualcosa di nuovo. Santoro è stato lasciato andare via con un evidente e inaudito sospiro di sollievo. Non so come andrà a finire ma voglio ancora poter credere che ce la si possa fare e che il pubblico di Rai Tre ci trovi puntuali in onda all'inizio dell'autunno».



Bersani: gli amministratori infedeli pagheranno di tasca propria. «Davanti a vicende come quella che oggi racconta Fabio Fazio c'è da trasecolare. Una vicenda che si aggiunge ad altre già avvenute o annunciate. Credo che davanti a personaggi che non sanno nemmeno che cosa significhi il valore del pluralismo o il rispetto per il pubblico valga ormai un solo argomento. Attenzione. Chi con perfetta cognizione di causa toglierà valore all'azienda pubblica che deve provvedere a promuovere e tutelare, pagherà di tasca propria. Lo prendo come impegno mio e del mio partito per oggi e per domani - dice il segretario del Pd - È tempo infatti di ricordare che l'amministrazione infedele di un patrimonio pubblico consuma il peggiore dei tradimenti. Il modo per garantire assieme pluralismo e risultati aziendali è aggiungere e non togliere; è questa in sostanza la ricetta di Fabio Fazio. Ed io sono d'accordo con lui».



Rao: «Le voci dei maggiori protagonisti dei programmi di approfondimento e di informazione più visti della Rai devono essere ascoltate. Dopo il clamoroso e ancora irrisolto caso Santoro, Gabanelli e Fazio parlano apertamente di abbandonare l'azienda e di clima ostile - dice il capogruppo dell'Udc in commissione di Vigilanza Rai - Oggi il cda si riunisce per approvare i palinsesti e non può permettersi una posizione ambigua per rispetto degli abbonati e una posizione incerta per i contratti pubblicitari che si devono chiudere. Il cda, a partire dalla maggioranza che ha inspiegabilmente disertato l'ultima riunione, e il direttore generale in questo momento cruciale per la vita dell'azienda o si dimostrano all'altezza della situazione o tanto vale che ammettano di lavorare per qualcun'altro».



Orlando: «Prima hanno mandato via Santoro, recordman di ascolti, ora ci provano con Fazio, Gabanelli e Dandini. La Rai, sotto dettato di palazzo Chigi, sta mandando via i migliori professionisti che fanno prodotti di qualità, con grave danno economico per l'azienda in termini di introiti pubblicitari e per i cittadini che saranno sempre meno informati - dice il portavoce dell'Italia dei Valori - Sono gli ultimi colpi di coda di un premier che non tollera la libertà d'informazione e i giornalisti con la schiena dritta. L'Italia dei Valori ha già presentato un esposto alla Corte dei Conti affinchè le ingenti perdite economiche dell'azienda, dovute ad una gestione insensata e succube dei diktat di Berlusconi, siano pagate dai dirigenti. Rivendichiamo con orgoglio che il nostro è l'unico partito che non ha mai partecipato ad una logica lottizzatoria delle poltrone Rai e chiediamo che tutti facciano un passo indietro in modo che l'azienda torni ad essere dei cittadini che pagano il canone. Per questo motivo appoggiamo una riforma nella quale sia prioritaria la difesa dell'articolo 21 della Costituzione, che impedisca ai dipendenti del servizio pubblico di essere costretti a vendersi per un piatto di lenticchie o a fuggire, dato che siamo stati i primi a proporla».